Nel pomeriggio del 22 dicembre 1947 l’Assemblea Costituente approvò il testo della Costituzione repubblicana. Presenti e votanti 515; maggioranza 258; voti favorevoli 453; voti contrari 62. Il capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, avvisato del voto da Umberto Terracini, presidente dell’Assemblea, così concluse il suo messaggio di ringraziamento, vergato alle 18,30: «Il mio pensiero si rivolge… all’Italia nostra, amata e martoriata, che dalle sventure sofferte e dai sacrifizi affrontati saprà trarre ancora una volta, nella concordia degli intenti e delle opere dei suoi figli, le energie necessarie per il suo sicuro avvenire, offrendo al mondo un nuovo esempio di eroiche virtù civili e un nuovo incitamento al progresso sociale». Parole? Forse, ma non vuote di lavoro e di storia, anche recente. (segue)
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