Rut 3,8-18; Sal 106 (107); Est 8,3-7a.8-12; Lc 1,67-80
«Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace». (Lc 1,78-79)
Finalmente Zaccaria riprende a parlare e le sue parole sono un canto di lode per le opere meravigliose che il Signore compie. Zaccaria è pronto per annunciare l’evento più importante della storia e annunciarlo come evento di salvezza perché il Signore viene a visitarci. Più volte, nella storia passata il Signore aveva visitato il suo popolo portando grandi beni, libertà dalla schiavitù e liberazione dai mali. Il canto del Benedictus diventa il canto della redenzione e diventa il canto perenne di tutti i redenti. Le parole di questo canto fanno parte della nostra preghiera quotidiana e come Zaccaria, Maria e in seguito anche il vecchio Simeone, diventiamo capaci di comprendere al meglio tutto quello che il Signore ha fatto e fa per noi: grandi sono le opere del Signore! Guardiamo al Signore come al sole della nostra vita che viene a liberarci dalle tenebre dell’egoismo, dell’orgoglio, della presunzione, per avvolgerci del suo calore di tenerezza infinita.
Preghiamo
Ricordati di me, Signore, per amore del tuo popolo,
visitami con la tua salvezza,
perché io veda il bene dei tuoi eletti,
gioisca della gioia del tuo popolo,
mi vanti della tua eredità.
(dal Sal 105)
[da LA PAROLA OGNI GIORNO – “ALLA SCUOLA DEL FIGLIO” , Avvento e Natale 2017, Centro Ambrosiano]