«Eliseo arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elia». (1 Re 19,19b-20a)
Eliseo è chiamato da Dio durante le sue occupazioni quotidiane e diviene discepolo del profeta Elia per poi prenderne il suo posto. È la medesima chiamata rivolta anche ai discepoli: Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea, di cui oggi facciamo festa. È un’immediata rottura con il passato, un cambio di rotta, una conversione. Per Eliseo, e per i discepoli di Gesù, la forza di attrazione della chiamata è stata così grande da superare l’attrazione del possesso, degli affetti dei cari e anche dell’abitudine e la tranquillità quotidiana. La fede si concretizza in un’adesione totale alla persona di Cristo, nell’accogliere Lui come guida e maestro. Solo con un’adesione piena alla sequela della persona del maestro, “indossiamo” non solo il suo mantello ma Cristo stesso “poiché siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo” (Gal 3,27) e potremo dire “non vivo più io, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20).
Preghiamo
Gesù, via verità e vita, il tuo passaggio tra di noi ha aperto nuove possibilità di vita e più ampi orizzonti di speranza. Converti al tuo Regno quanti hai chiamato a te con il Battesimo e l’ascolto dell’annuncio evangelico e cambia anche il nostro cuore che ancora è aggrappato alle vecchie abitudini.
[da LA PAROLA OGNI GIORNO – “ALLA SCUOLA DEL FIGLIO” , Avvento e Natale 2017, Centro Ambrosiano]