Le condizioni di vita dei migranti bloccati nella “giungla” di Calais e le testimonianze dei volontari che li aiutano. La lotta di un ragazzino contro i bulli che lo perseguitano. Il desiderio di riscatto di un padre, che si batte per offrire al figlio un futuro migliore fuori da una favela di Rio. Il rapporto di alcuni detenuti con il mondo esterno. Sono solo alcuni degli argomenti trattati dai film che partecipano al SOUQ Film Festival, il concorso cinematografico promosso dalla Casa della carità attraverso il proprio Centro Studi sulla Sofferenza Urbana – SOUQ e realizzato in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano, che torna al Chiostro “Nina Vinchi” del Piccolo Teatro Grassi dal 10 al 12 novembre, per un fine settimana di proiezioni, dibattiti e incontri coi registi a ingresso gratuito.
In questa sesta edizione, a contendersi il riconoscimento del pubblico e quello della giuria saranno 28 cortometraggi provenienti da 17 Paesi (sei i cortometraggi italiani in concorso), che partecipano in tre categorie: animazione, fiction e documentario. “Lavori audaci e distinti da una profonda comprensione delle criticità e delle sfide del mondo attuale, ma con uno sguardo aperto e pronto a mostrare una narrazione altra, fatta di cambiamento, di solidarietà e di speranza. Siamo, quindi, molto orgogliosi della selezione di cortometraggi di quest’anno, come anche della proposta di lungometraggi che presenteremo nelle giornate del festival” sottolinea la direttrice artistica del festival Delia De Fazio. Come da tradizione, infatti, le giornate di proiezioni saranno arricchite da tre lungometraggi fuori concorso, con grandi nomi: l’esordio alla regia dell’attrice Vanessa Redgrave con “Sea Sorrow”, “Dreams I Never Had”, che vede tra gli interpreti Malcolm McDowell, protagonista di Arancia Meccanica, e “Taranta on the Road” dell’italiano Salvatore Allocca.
Anche in questa sesta edizione del SOUQ Film Festival l’attenzione dei registi si è focalizzata sul tema dell’immigrazione, raccontato da 13 pellicole, oltre che dai lungometraggi fuori concorso. “Il lavoro sociale con i migranti è da sempre un elemento portante delle attività della nostra fondazione, che in 13 anni ha accolto persone di 95 nazionalità. Affrontare l’immigrazione non solo dal punto di vista pratico, ma anche culturale è per noi altrettanto fondamentale, perché siamo convinti che solo raccontando il fenomeno migratorio in modo diverso, come risorsa e non solo come emergenza, si possano superare paure e pregiudizi e stimolare nuove politiche di accoglienza e inclusione”, dice il presidente della Casa della carità don Virginio Colmegna. “Per questo – conclude – mi fa piacere che tanti registi abbiamo affrontato questo tema e per noi quest’anno c’è una motivazione in più, dal momento che da poco si è conclusa la raccolta di firme a sostegno della campagna Ero Straniero – L’umanità che fa bene, di cui la Casa della carità è tra i promotori, che ha tra i suoi obiettivi culturali proprio quello di cambiare la narrazione sull’immigrazione, come fanno questi film”.
“Il Piccolo Teatro di Milano, la Casa della carità, il SOUQ Film Festival sono profondamente legati, nel tempo e soprattutto nella visione di responsabilità della funzione che la cultura può e deve svolgere per superare l’assistenzialismo imposto da ‘emergenze’ che tali non sono. Leggere i cambiamenti, le opportunità, invece delle paure e delle illusorie chiusure, è ciò che accomuna il nostro lavoro. Nulla è peggio, nulla genera più paura della non conoscenza dell’altro, ma anche dell’altro che è in noi, cittadini di un mondo che cambia”, spiega Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. E aggiunge: “Il muoversi dei popoli, il bullismo, la povertà, l’emarginazione, i territori liminari di una geografia umana sono solo alcuni dei temi che vengono affrontati dal SOUQ Film Festival, sono momenti di un viaggio condiviso sin da quando, quasi quindici anni fa, identificammo il Mediterraneo come luogo di ricerca della nostra identità e la Casa della carità faceva, su un altro fronte, lo stesso percorso. Ringrazio dunque la Casa della carità e il SOUQ Film Festival perché ci fanno sentire compagni di un viaggio, di un racconto che ci accomuna. Un viaggio per passare dalla ‘diversità’ delle culture alla cultura delle differenze. Un viaggio non solo di solidarietà ma per conoscere la nostra più profonda identità”.
“Da Milano – spiega l’assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino – sono passati 125mila profughi, di cui 25mila bambini, diretti nei Paesi del Nord ai quali abbiamo dato soccorso, vicinanza e un posto dove stare nel viaggio verso una nuova vita. Molti di loro sono rimasti e hanno fatto richiesta di asilo e qui stanno compiendo il loro percorso di integrazione. Milano è anche la città di nascita di tanti bambini e ragazzi di seconda generazione, che attendono l’approvazione dello Ius Soli, legge irrinunciabile in un paese civile, per essere a tutti gli effetti italiani. Noi siamo al fianco di tutte queste persone, dei migranti e dei nostri ragazzi, certi che la nostra città debba essere un luogo senza muri, dove le ragioni dell’accoglienza, della conoscenza e dello scambio vincano sempre sull’ideologia della paura e sul rifiuto. Questa rassegna cinematografica contribuirà ad avvicinare le persone a questo sentimento, come speriamo di poter fare con l’iniziativa Milano Mondo, che si terrà dal 17 al 20 novembre”.
“Il SOUQ Film Festival valorizza la centralità del mondo che è presente a Milano, perché è solo grazie alla sua identità plurale che la nostra città può vincere le sfide di sviluppo, trasformazione e coesione che si trova ad affrontare. Per questo, ringrazio la Casa della carità che organizza un festival come questo, capace di far crescere la consapevolezza della nostra comunità su temi importanti come l’immigrazione e di far dialogare proficuamente politiche sociali e culturali”, ha affermato l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno.
Obiettivo del SOUQ Film Festival, che emerge anche in questa edizione, è quello di raccontare le città del mondo, i problemi che le accomunano e i modi per superarli, promuovendo diritti e cittadinanza e superando l’idea che certi fenomeni, come la povertà o la sofferenza psichica, siano solo emergenze da contenere, mentre invece possono rappresentare opportunità, risorse e nuova energia per le città.
Per maggiori informazioni: www.souqfilmfestival.org