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Cultura

Il lavoro promesso, una questione aperta

In vista delle prossime Settimane sociali di Cagliari, il volume di padre Francesco Occhetta aiuta a capire cosa sta cambiando nel mondo lavorativo avanzando proposte concrete di riforma

25 Ottobre 2017

Lavoro. Una parola promessa. A volte tradita. Spesso mal vissuta.
Cos’è il lavoro oggi? Cosa può accadere a una società democratica quando diventa imbarazzante augurare ai giovani «buon lavoro»? Quali sono i principali cambiamenti in corso – sul
piano sociale, politico, antropologico – a causa dei quali tante persone sono senza lavoro? Per quali motivi chi lavora è spesso insoddisfatto?
Le domande sono molte, e interrogano istituzioni e società.
Ai quesiti risponde il nuovo libro di padre Francesco Occhetta, scrittore de La Civiltà Cattolica e consulente ecclesiastico dell’Ucsi,l’associazione dei giornalisti cattolici.

Il lavoro promesso. Libero, creativo, partecipativo e solidale (Àncora-La Civiltà Cattolica, 144 pagine,15 euro; disponibile anche in ebook) con postfazione di Leonardo Becchetti, è il titolo del volume realizzato in preparazione alla 48a Settimana sociale dei cattolici italiani che si svolgerà a Cagliari dal 26 al 29 ottobre.
Il testo è uno strumento per capire cosa sta cambiando nel mondo del lavoro e come formarsi adeguatamente per poterlo trovare.
Contiene anche proposte concrete di riforma.

«Per scriverlo mi sono seduto alla scuola di molti giovani – sottolinea l’autore – che grazie alla loro creatività e alla loro flessibilità mi hanno insegnato una nuova prospettiva del lavoro oggi. È per questo che – per chi vuole fare sacrificio e impegnarsi – si aprono importanti cammini da percorrere».

I dati sull’occupazione in Italia rivelano una situazione ancora piuttosto problematica, soprattutto riguardo la disoccupazione giovanile (15-24 anni) che permane su livelli allarmanti, intorno al 40%.
Tuttavia, gli studi più autorevoli rivelano un Paese che non si arrende alla mancanza di lavoro e prova a ripartire, pur stretto nel persistente dualismo culturale tra la tendenza a guardare
al breve periodo, tenendo stretto il lavoro che c’è, e quella ad alzare lo sguardo verso il futuro per rimettersi in gioco.
Il volume, nato da una serie di studi pubblicati sulla storica e prestigiosa rivista La Civiltà Cattolica, è pensato per compiere un cammino nel complesso mondo del lavoro, ripensare la
formazione del lavoratore e aiutarlo a trovare lavoro.
Dal lavoro 4.0 al ruolo dei sindacati oggi; dalla riforma del Terzo settore al lavoro domestico, al caso dell’Ilva di Taranto, che affronta il rapporto tra lavoro e ambiente, al lavoro dei giovani,che presuppone un nuovo patto intergenerazionale non più rimandabile.
La speranza di poter avere un’occupazione c’è. Ma tutti – lavoratori, parti sociali, politica – devono guardare nella stessa direzione.
Sullo sfondo rimane la provocazione di papa Francesco nell’Evangelii gaudium, quando definisce il lavoro con quattro termini:
«Libero, creativo, partecipativo e solidale, (in cui) l’essere umano esprime e accresce la dignità della propria vita» (Eg, 192).