Una Chiesa aperta e lieta ha le porte delle parrocchie il più possibile aperte e vive la Messa domenicale come «un momento desiderato, preparato, celebrato con gioia e dignità». È questa la prima priorità pastorale che l’Arcivescovo indica alla Diocesi nella sua Lettera. Da qui la richiesta di una precisa cura della liturgia e di un’attenta formazione dei fedeli. Ma perché questo invito? Lo spiega monsignor Claudio Magnoli, responsabile del Servizio per la Pastorale liturgica: «Penso che tale invito nasca da quanto si è constatato nella recente Visita pastorale, ossia che le comunità cristiane, pur avendo molte occasioni per incontrarsi, devono comprendere che il cuore del loro incontro rimane la Messa domenicale. Infatti, l’Eucaristia è la fonte della vita della comunità ed è anche il punto di approdo di tutte le sue attività. Vi è poi una ragione più immediata che si riferisce, come ricorda monsignor Delpini nella Lettera, al lavoro di formazione capillare che abbiamo iniziato a proporre, poiché ci si era resi conto che, dopo la riforma del Concilio, non vi era più stata un’educazione liturgica di base».
L’Arcivescovo formula anche l’auspicio che il celebrare divenga «un alimento per vivere» e che sia favorita la preghiera nei giorni feriali…
Le nostre parrocchie sono ancora abituate, in gran parte, ad avere la Messa feriale. Tuttavia, con l’avvento delle Comunità pastorali e, purtroppo, con la diminuzione del numero dei sacerdoti, non sempre e in tutte le realtà si realizza la possibilità della Messa quotidiana. Di fronte a ciò, alcuni pensano che la soluzione sia chiudere le chiese in attesa che venga celebrata l’Eucaristia feriale. Mi sembra, che in maniera intelligente e adatta alla circostanza, l’Arcivescovo invece ci dica che non dobbiamo rinunciare a luoghi di culto che offrano l’occasione della preghiera feriale.
Un altro richiamo interessante è quello a tenere aperte il più possibile le chiese durante il giorno…
Certamente, proprio perché le singole persone o i gruppi si possano ritrovare per momenti informali di preghiera personale o comunitaria che verranno così facilitati, perché la chiesa è lo spazio più adeguato in cui viverli.
Dall’anno 2015- 2016 la Pastorale liturgica ha posto la sua attenzione formativa su diversi momenti della celebrazione eucaristica. Si continuerà?
Sì. Come si ricorderà, negli anni scorsi si era fatta formazione su “terne” di momenti della celebrazione, come i tre silenzi durante la Messa, i tre segni di Croce… Prevediamo ora di realizzare schede sui testi che riguardano la Messa: per esempio gli interventi dei fedeli durante la Preghiera eucaristica – il Santo, l’Anamnesi, l’Amen conclusivo – e i grandi testi della preghiera come il Gloria, il Credo e il Padre nostro.