A Milano i Consigli di Municipio dei ragazzi e delle ragazze hanno compiuto dieci anni. Era il 2013 quando sono stati avviati nei quartieri delle città. I Consigli oggi sono attivi in tutti i nove Municipi e sono costituiti da bambini e bambine, ragazzi e ragazze dai 9 ai 13 anni, eletti dai loro compagni all’interno delle scuole primarie, secondarie della città e nei Centri di aggregazione giovanile, che si fanno portavoce delle esigenze dei coetanei presso l’Amministrazione comunale e i Consigli di Municipio.
I più piccoli vivono esperienze di cittadinanza attiva nel corso delle quali possono esprimere le loro idee e proposte per migliorare la vita e il benessere dell’ambiente in cui vivono, in particolare la scuola e il quartiere. Sono ascoltati dagli adulti e coinvolti nei processi decisionali che li riguardano.
L’iniziativa è sostenuta dal progetto del Celim ConsigliaMI, sviluppato con la collaborazione delle scuole, dei Municipi e dell’Amministrazione comunale, sul presupposto che i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze siano cittadini del presente e non del futuro, da ascoltare per far emergere la loro idea di «città a misura di bambini e ragazzi» per apportare cambiamenti nei territori dove vivono, migliorando la vita di tutti.
«L’iniziativa – commenta Silvia Jelmini di Celim – è stata pensata e facilitata da ABCittà, AmbienteAcqua Aps, Fondazione Aquilone Onlus e dalla nostra Ong. È un bel momento di riflessione che apre spazi di partecipazione importanti in una grande metropoli come Milano. Per Celim è importante partecipare a questo progetto che permette di diventare protagonisti della città».
Legalità e sicurezza
Nei giorni scorsi, al Municipio 5, per esempio, i ragazzi hanno discusso di legalità, lotta alla mafia, ma anche sicurezza nelle strade e nel quartiere. Hanno partecipato i rappresentanti e le rappresentanti della scuola primaria Moro, della primaria Piolti De Bianchi-Stampa, della secondaria Tabacchi e della secondaria Arcadia.
«Il Consiglio ha lavorato sul tema della memoria e della legalità – continua Jelmini -. La discussione è stata particolarmente appassionata e ne è emerso un documento che fissa le linee-guida che dovrà seguire un’iniziativa su questi temi che sarà organizzata a misura dei più piccoli». In questo documento si chiede, in particolare, la realizzazione di un percorso su mafia e legalità che preveda una mostra fotografica con immagini scelte da ragazzi e ragazze; laboratori artistici per i più piccoli; un cartellone che spieghi i termini più complessi della mafia.
Il Consiglio dei ragazzi ha anche lavorato sull’importante tema della sicurezza. Un gruppo di rappresentanti ha scritto una lettera che tocca l’argomento in relazione alla mobilità (parcheggi, rastrelliere per bici, ecc), all’arredo urbano (barriere architettoniche, lampioni, ecc) e alla criminalità (spaccio, vandalismo, pestaggi). «La lettera è stato il risultato di un attento lavoro eseguito dai ragazzi e dalle ragazze nel quartiere – conclude Jelmini -. Non è un caso che il testo sia accompagnato da un sondaggio effettuato tra gli studenti e le studentesse proprio sulla sicurezza nel quartiere. Questo materiale sarà inviato a una lista di autorità che, a livello municipale, lavorano su questi temi affinché siano informati della situazione e possano intervenire».