Ap 11,19-12,12; Sal 137; Col 1,13-20; Gv 1,47-51
“Fa’, o Dio, che sostenuti dai tuoi angeli avanziamo fiduciosamente sulla via della salvezza”.
Gli Angeli sono esseri misteriosi, e in forma misteriosa ne parla il profeta Daniele nella celebre profezia sul Figlio dell’uomo che la liturgia ci fa leggere oggi: “Un fiume di fuoco scendeva dinanzi a lui; mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano”. Daniele non nomina gli Angeli: parla di fuoco, di migliaia, di miriadi di miriadi. Nella sua visione gli Angeli non sono gli esseri più importanti, perchè “uno, simile ad un figlio d’uomo” è introdotto fino al trono di Dio, ed a lui “diede potere, gloria e regno”, è a lui che “tutti i popoli serviranno”.
La stessa cosa vediamo nel vangelo: gli Angeli sono al servizio del Figlio dell’uomo. Gli Angeli di Dio sono al servizio del Figlio dell’uomo, cioè di Gesù di Nazaret; la nostra adorazione non è rivolta agli Angeli, ma a Dio e al Figlio di Dio. Gli Angeli sono servitori di Dio che egli, nella sua immensa bontà, mette al nostro servizio e che ci aiutano ad avere un senso più profondo della sua santità e maestà e contemporaneamente un senso di grande fiducia, perché questi esseri terribili sono al nostro servizio, sono nostri amici.
Preghiamo col Salmo
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
A te voglio cantare davanti agli angeli,
mi prostro verso il tuo tempio santo.