Ci addolorano la soppressione di tante vite umane e l’impressionante numero dei feriti. In modo acuto ci affligge la morte dei due italiani, specialmente del legnanese Bruno Gulotta che passeggiava nel centro di Barcellona con la coraggiosa consorte e i due figlioletti.
La prima reazione adeguata a una simile tragedia è la preghiera. Anche chi pensa di non credere può invocare il mistero entro il quale ogni vita conserva tutto il suo valore.
Nella preghiera per tutte le vittime ricordiamo i loro familiari, gli amici e i colleghi di lavoro così come il popolo spagnolo, ancora una volta duramente colpito.
Questa prima immediata risposta chiede però ad ognuno di noi di aprirci alla domanda: come far fronte a questa terribile prova, che non sembra destinata ad esaurirsi in breve tempo? Non possiamo fermarci all’indignazione e alla paura, pure ben comprensibili, ma destinate ad infragilirsi rapidamente.
Noi tutti, l’Europa in particolare, dobbiamo rimetterci al lavoro. Impegnarci con un senso adeguato della vita, rieducarci e rieducare i giovani ad un significato da perseguire nel quotidiano, ad una direzione di cammino capace di dare nuova solidità a quell’amicizia civica che sola permette di edificare una civiltà.
Sconfiggeremo il terrorismo se la nostra risposta partirà dalle radici vitali dell’educazione, della cultura e della fede. Qui sta la nostra speranza.
La Chiesa di Milano intende intensificare il proprio impegno in questa direzione.
+ Angelo Card. Scola
Amministratore Apostolico Arcidiocesi di Milano