La dipartita del cardinale Dionigi Tettamanzi rappresenta una grande perdita per la Chiesa milanese e per tutta la Chiesa universale, non solo per i diversi ministeri che egli ha assunto e per il suo servizio come esperto a Papi e alla Santa Sede, ma anche per la sua personalità umile, sorridente, appassionata ai rapporti. Era sempre teso ad incarnare la visione cristiana della vita nella realtà attuale. La sua biografia, ormai ampiamente conosciuta, è testimonianza di tutto questo.
Sono a lui particolarmente legato fin dai tempi in cui fu mio giovane professore in Seminario a Venegono.
L’amicizia si è approfondita negli anni a Roma attraverso comuni collaborazioni al servizio della Chiesa universale.
Il card Dionigi, studioso di morale e di bioetica, mi ha sempre impressionato per la sua capacità di lavorare in gruppo e per la rapidità nel fare sintesi.
In questi sei anni del mio ministero come Arcivescovo di Milano, il Cardinale Dionigi mi ha accompagnato con intensa amicizia e discrezione.
La sua eredità darà ancora molto alla nostra Chiesa ambrosiana, a tutti i cattolici, ma anche ai molti laici con cui il cardinale Tettamanzi ha saputo entrare in dialogo a partire da problemi sociali acuti come quelli della famiglia, della vita, del lavoro e dell’emarginazione.
Cardinale Angelo Scola
Amministratore Apostolico
Arcidiocesi di Milano