Es 14,15-31; Sal 105; Ef 2,4-10; Gv 11,1-53
«Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?» (Gv 11,25-26)
Le domande del Vangelo di oggi ci permettono di entrare nel mistero più grande e bello della nostra fede. «Io sono la risurrezione e la vita» non è una frase da catechismo, ma parola di un amico vero, di un Dio fatto uomo perché potessimo capire il suo amore e fidarci. Chi ha accompagnato il dolore di chi ha perso una persona cara sa come in quei momenti mancano le parole per consolare. Abbiamo paura persino di chiedere «dove lo avete posto?»: nel vostro cuore, per la vostra fede, dov’è ora il vostro caro? Forse invidiamo Marta e Maria che accanto avevano Gesù, che sapeva cosa dire e poteva dirlo. Io sono qui… «Io sono la risurrezione e la vita…» «Credi questo?» L’amore vero non vorrebbe arrendersi mai, ma è solo la vicinanza di Dio, la certezza del suo amore che ci apre alla speranza di vita eterna.
Preghiamo
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
(Sal 16,8-10)