«Dobbiamo ripartire dal dolore e da questo deve scaturire una determinazione rinnovata capace di vedere le responsabilità e anche le omissioni che possono favorire tragedie come queste»: così il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, a Tv2000 ospite del programma «Di buon mattino», ribadendo con forza che tragedie come il naufragio di Cutro non devono accadere «mai più»; per questo bisogna «partire da questo dolore e viverlo, perché molte volte diventa solo oggetto di altre analisi». Solo così si potranno «trovare soluzioni per un problema che è enorme». «Sono 30 anni che lo diciamo – ha proseguito Zuppi -. Dobbiamo capire le cause per cui le risposte non sono sufficienti. Questo credo che sia il modo per ricordare le vittime».
Il presidente della Cei ha ribadito, inoltre, che «il Mediterraneo ha sempre rappresentato un grande spazio d’incontro. Dovremmo dire, l’Italia in particolare, che questa è la vocazione per governare il fenomeno migratorio. Tutto questo per affrontarlo e non far finta che non ci sia. Ci sono state molte polemiche sulle Ong. Dobbiamo sempre ricordarci per quale motivo le Ong sono andate o vanno verso queste rotte: lo fanno per evitare tutto questo e cercare di soccorrere. Purtroppo queste tragedie accadono se non c’è sicurezza e se si è schiavi degli scafisti».