Ogni anno la Classe di Slavistica dell’Accademia Ambrosiana, con l’intento di far incontrare, conoscere e apprezzare la cultura e la storia dei Paesi Slavi quale parte integrante della civiltà europea, organizza un viaggio culturale in questo ambito geografico. Il viaggio è pensato anche per i non specialisti della materia, e oltre alle visite ai luoghi, prevede una introduzione storico-culturale
generale e la possibilità di incontri sui luoghi con personalità e istituzioni (civili, ecclesiastiche, sociali) particolarmente significative e in grado di offrire una comprensione più ampia e aggiornata circa la situazione dei paesi visitati…
Quest’anno vogliamo dedicare il nostro viaggio alla scoperta di un Paese che da sempre riveste un ruolo chiave nella storia delle terre slave: l’Ucraina.
Luogo in cui tradizionalmente avvenne il Battesimo degli abitanti della Rus’ di Kiev (988) e vera e propria “terra di mezzo” che nelle sue diversità regionali riflette una storia complessa e gloriosa, drammatica e affascinante per la ricchezza culturale, letteraria e spirituale. Ancora nel XX secolo e fino ai nostri giorni, l’Ucraina è sede di avvenimenti storici e tragici (si pensi alla tragedia dell’Holodomor, la grande carestia del 1929-‘33 dovuta alle scelte politiche di Stalin, agli eccidi antisemiti perpetrati dalle truppe di occupazione nazista e alla repressione degli oppositori al regime sovietico, fino alla “rivoluzione della dignità” avvenuta a Kiev nel 2013-2014) che segnano profondamente l’autocoscienza nazionale e la vita delle persone.
Il viaggio si concentrerà su Leopoli e Kiev, città che permettono di accostare i due poli linguistici, culturali e storici dell’Ucraina, tra contiguità mitteleuropea, proiezione ad est e affermazione dell’identità nazionale.
Le zone visitate sono molto lontane dall’area in cui si verificano situazioni di conflitto armato, e le città di Leopoli e Kiev non presentano particolari problemi di sicurezza.
Come consuetudine nei nostri viaggi, la non piena corrispondenza delle infrastrutture agli standard europei occidentali rende necessario un po’ di spirito di adattamento, tenendo conto che abbiamo comunque cercato degli alberghi di ottima qualità.
Il viaggio non è propriamente un pellegrinaggio, ma comporta comunque un’ampia parte relativa alla conoscenza della storia e spiritualità cristiane dei luoghi visitati, intese come arricchimento personale e come necessario strumento per la comprensione dell’arte figurativa e dell’architettura.
Per questo è richiesto un atteggiamento di grande disponibilità e rispetto. Ogni giorno vi sarà la celebrazione della S. Messa cattolica, alla quale ciascuno liberamente deciderà se partecipare o meno.
Responsabile e accompagnatore culturale del viaggio è mons. Francesco Braschi,
Dottore della Biblioteca Ambrosiana e Direttore della Classe di Slavistica dell’Accademia