Gen 18,1-15; Sal 118,49-56; Pr 7,1-9.24-27; Mt 6,1-6
Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio Signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo». (Gen 18,2-3)
Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre. Il Signore ci guarda e vuole rimanere con noi. Cristo guardò Natanaele e gli disse: «Ecco davvero un israelita in cui non c’è falsità». Troviamo così tanta grazia agli occhi di Gesù, che dà la vita, muore e risorge per non perderci, per rimanere con noi. Per noi vivere l’alleanza è fare esperienza di una familiarità con Dio che apre all’accoglienza dell’altro. «Mi casa es tu casa» dicono i cubani quando salutano, come un continuo invito a crescere in una familiarità. Da straniero a ospite. Così, il Signore ci accoglie con una familiarità che cambia il cuore rendendolo ospitale. L’altro trova grazia ai nostri occhi.
Preghiamo
Corro sulla via dei tuoi comandi,
perché hai allargato il mio cuore.
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirò sino alla fine.
Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore.
Guidami sul sentiero dei tuoi comandi,
perché in essi è la mia felicità.
(Sal 119,32-35)