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Chiamati in un solo corpo

Festa della S. Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Visita Pastorale (Barona-Giambellino), Milano, Parrocchia S. Vito al Giambellino - 29 gennaio 2023

29 Gennaio 2023

  1. La visita pastorale

La visita pastorale è l’occasione per il vescovo per incontrare ogni comunità e dire: “voi mi state a cuore, io sento responsabilità per voi”. Ma ora si compie nella semplicità di un incontro fraterno: voi mi siete cari. Normalmente la sollecitudine per le diverse comunità è espressa attraverso i preti, i diaconi, gli operatori che ricevono dal vescovo il mandato. Ma oggi sono venuto di persona per dirvi: voi mi state a cuore!

La visita pastorale è anche il momento per dire a ogni comunità parrocchiale e locale: “voi fate parte della Diocesi. La Chiesa non è realizzata nella singola parrocchia, ma nella comunità diocesana, nella sua articolazione decanale. Le due parrocchie in cammino verso la costituzione della Comunità pastorale che unisce San Vito e Santo Curato D’Ars sono chiamate a una conoscenza, a una collaborazione, a uno scambio di risorse, di esperienze, di speranze e di interpretazioni del territorio che incoraggia a vivere questo contesto non come a una periferia da soccorrere, ma come a un quartiere da animare con la speranza e la solidarietà.
Ogni parrocchia trae vantaggio dalla pastorale di insieme a livello di collaborazione interparrocchiale e a livello decanale. Questo decanato si è evoluto, che si è ampliato e che si dovrà articolare, accoglie cristiani provenienti da altre parti del mondo e li sente fratelli e sorelle, accoglie fedeli di diverse religioni e uomini e donne senza alcuna religione. Ogni parrocchia e decanato traggono vantaggio dal riferimento alla Diocesi, alle proposte, agli eventi, ai calendari diocesani per condividere lo slancio missionario, le priorità pastorali, la sollecitudine per tutte le Chiese. E la Diocesi ha bisogno di ogni parrocchia, si arricchisce di ogni esperienza e competenza locali. La presenza di istituti di vita consacrata nel decanato come affidatari di parrocchia e insieme come operatori di particolari ambiti di vita secondo il loro carisma è una ricchezza straordinaria, se i doni sono condivisi, se la conoscenza reciproca è caratterizzata dalla stima, dal confronto, dalla collaborazione fraterna

La visita pastorale è l’occasione per ascoltare la Parola di Dio e interpretarla come messaggio per noi, oggi.

 

  1. Il volto della Chiesa

In questo contesto la Parola di Dio è lampada per i nostri passi. Abbiamo talora l’impressione di camminare nel buio, di essere smarriti nella complessità, di essere paralizzati dall’impotenza. Ma noi presentiamo la nostra impotenza e il nostro smarrimento al Signore Gesù, rinnoviamo la nostra fede nella sua presenza, siamo mendicanti della sua luce, della sua parola.

La pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. La presenza benedetta che può seminare benedizione tra queste case è una comunità unita, una comunità che sia profezia della grazia di Dio che raduna i molti in un solo corpo.
La comunione risplende nella carità che è il fondamento dei buoni sentimenti e delle buone relazioni, di tenerezza, bontà, umiltà, mansuetudine, magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi. La comunità cristiana non è la comunità dei perfetti e non è neppure in primo luogo l’organizzazione di servizi che supplisce ai servizi pubblici. Il segno della presenza dello Spirito di Dio è quella esperienza di comunione che si realizza anche in un contesto difficile, anche tra persone tanto differenti, anche tra generazioni e sensibilità tanto lontane. Una Chiesa unita, che condivide, che cammina insieme. Essere un cuore solo e un’anima sola è l’opera dello Spirito nella celebrazione eucaristica e nessuno è così povero o privo di risorse che non possa praticare la carità che riveste tutto e unisce le virtù e i buoni sentimenti in modo perfetto.

La tua generosità si estenda ad ogni vivente. La parola ispira il cammino che costruisce rapporti con tutti: custodisce i rapporti di famiglia come i più necessari, si prende cura dei poveri, non pone limiti pregiudiziali alla propria generosità. “Le domande che le persone che qui vivono rivolgono alle parrocchie sono spesso legate a dei bisogni: casa, lavoro, scuola, soldi … E Dio?” si domandano i consigli pastorali. Noi crediamo che tutti hanno bisogno del pane e di Dio, della casa e di Dio, di soldi e di Dio. Per quali vie, con quali parole l’attenzione al bisogno diventa non erogazione di un servizio, ma offerta di una relazione? Incontrano solo noi: attraverso di noi possono sentire un invito, una parola, una proposta che soccorre il bisogno e insieme semina speranza, apre orizzonti, invita alla fraternità.

Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore. Nella storia complessa dell’umanità la presenza di Dio si manifesta in un frammento, in una storia particolare di cui nessuno si accorge salvo chi è ispirato da Dio. La storia singolare di Gesù è però un segno per ogni storia personale. Ogni vita è vocazione. Non si aggiusta il mondo con un intervento generale, che mette a posto tutte le cose, non si aggiusta il mondo e neppure il quartiere con l’elenco dei problemi o con l’introduzione di nuove istituzioni. Il Signore chiama ciascuno per nome e ciascuno può rispondere con la sua libertà e con quello che può dare. Viviamo perché siamo chiamati con una vocazione santa.

Unità nella carità di Cristo

Generosità senza preclusioni

Vocazione personale