Questa mattina, in via Padova 36 a Milano, è stato inaugurato Share, il primo negozio di abbigliamento di qualità di seconda mano con finalità sociali, voluto dalle cooperative del Consorzio Farsi Prossimo, dove comprare capi, anche di marca, non è più soltanto un modo per appagare il proprio gusto, ma un’occasione per essere solidali.
Sono intervenuti all’inaugurazione Carmine Guanci (Cooperativa Vesti Solidale – Consorzio Farsi Prossimo), don Roberto Davanzo (direttore di Caritas Ambrosiana), Alberto Fontana (Fondazione Cariplo), Stefano Granata (Abitare Sociale Metropolitano) e Sara Lovisolo (London Stock Exchange Group Foundation).
Negli ambienti di Share (Second HAnd REuse), arredati dagli architetti in stile eco-chic e con materiali di riciclo in coerenza con la filosofia del negozio, i clienti trovano vestiti e accessori come fossero nuovi e a prezzi estremamente vantaggiosi, condividendo inoltre – share appunto – un importante progetto sociale.
I proventi dell’attività commerciale, infatti, contribuiscono a sostenere progetti sociali a beneficio di persone fragili della città di Milano. Non solo. L’intero progetto di Share, e il suo indotto, permettono di dare lavoro a persone svantaggiate (ex carcerati, disabili, rifugiati politici, donne fragili) delle cooperative sociali promotrici.
Share nasce dall’idea di rendere la moda democratica, solidale e non profit. Si rivolge a consumatori consapevoli e responsabili, che non si accontentano di vestire con stile, ma che attraverso l’abbigliamento, vogliono esprimere un modo di vivere alternativo. Per questo Share non è solo un negozio, ma una community. Grazie ai social network (un sito dedicato, una pagina Facebook) i clienti possono verificare, con semplicità e trasparenza, come ogni loro singolo acquisto stia contribuendo a aiutare i beneficiari del progetto sociale. Inoltre lo stesso spazio commerciale diventerà il fulcro di iniziative sociali e culturali. Sarà, di volta in volta, un laboratorio dove seguire corsi di sartoria e cucito, o la passerella su cui gli stilisti alternativi del critical fashion presenteranno le loro ultime collezioni.
Gli abiti
Gli abiti messi in vendita da Share sono tutti capi unici per taglia e stile. Provengono da diverse città italiane e dalle principali capitali europee, in particolare dalle piazze di Parigi, Berlino e Amsterdam. Variegato l’assortimento, tutto rigorosamente selezionato e in condizioni perfette.
I prezzi
Con un listino veramente accessibile a tutte le tasche (i prezzi non supereranno i 12,50 euro), Share vuole sdoganare il low cost anche nel mercato dell’abbigliamento di pregio. Nessuna contraddizione, assicurano. Con un po’ di pazienza si può trovare il capo giusto per sé a un prezzo imbattibile e compiere un gesto solidale. Scegliere un vestito di seconda mano non è una scelta di ripiego, ma un nuovo approccio ai consumi che unisce risparmio a solidarietà, rispetto dell’ambiente a utilizzo sociale della ricchezza prodotta.
La scommessa imprenditoriale
Secondo l’Osservatorio Findomestic, negli ultimi 5 anni è cambiato profondamente l’approccio verso l’acquisto dell’usato. Il 48% degli italiani ha fatto ricorso all’usato e il 41% dichiara di voler incrementare i suoi acquisti in questo settore. Secondo gli studiosi l’espansione dell’usato non dipende dalla crisi, ma dall’evoluzione degli stili di consumo. Chi si rivolge a questo mercato è generalmente giovane e colto, un profilo che corrisponde anche al segmento dei consumatori più attenti. «La scommessa imprenditoriale di Share parte da questa analisi di mercato – ha osservato Carmine Guanci -. Se Milano si dimostrerà ricettiva a questa proposta come lo sono già le altre capitali europee, allora replicheremo l’iniziativa in altre città italiane. Abbiamo già una rete di cooperative sociali sparse nel Paese pronte ad associarsi a noi e adottare in franchising il marchio Share. Il nostro network ci permetterebbe di aprire 10 negozi Share».
I protagonisti
Share è il frutto delle ventennale esperienza nell’ambito del riciclo di indumenti usati e dell’inserimento di lavoratori svantaggiati maturata dalle cooperative del Consorzio Farsi Prossimo: una rete di 11 imprese sociali che già oggi dà lavoro ad oltre 1.000 persone. L’avvio di Share è stato sostenuto da London Stock Exchange Group Foundation, la fondazione di Borsa Italiana, e Fondazione Cariplo nell’ambito del programma di matching fund “Ipo Solidale”
ViaPadova36
Gli spazi del negozio Share sono inseriti nell’edificio di via Padova36, un progetto di housing sociale realizzato da Abitare Sociale Metropolitano impresa sociale srl e dal Fondo Immobiliare di Lombardia – Comparto Uno, gestito da Polaris Real Estate Sgr Spa, con la collaborazione di Fondazione Housing Sociale; il progetto viaPadova36 è stato realizzato grazie al contributo di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia e sarà inaugurato entro questa primavera.