Cresce l’export lombardo. Soprattutto nel settore moda e preziosi. A dirlo è un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat del 2012 e del 2013.
Abiti, intimo, articoli di maglieria, tappeti e calzature vanno soprattutto verso la Francia e la Germania, le pellicce in Russia e Francia, tessuti e filati in Germania e Romania, biancheria per la casa negli Stati Uniti e in Germania, articoli da viaggio e borse in Svizzera e Francia. Molto richiesti anche gioielli e preziosi, soprattutto in Emirati Arabi e Svizzera. Se poi pizzi e merletti piacciono soprattutto in Sri Lanka e Romania, Hong Kong e Giappone sono in cima alla classifica per gli acquisti di abbigliamento sportivo.
Sulle esportazioni sono alti anche i dati dei settori di macchinari e prodotti in metallo. Le province più attive sono Milano (29,1% dell’export regionale e 53,9% in più in un anno), Bergamo (21,4% regionale e +36,2%) e Brescia (16,2%, +13% rispetto al 2012). In forte crescita anche Pavia (+64,4%).
In particolare il commercio tra la Lombardia e la Bulgaria registra cifre record, con un incremento del 17%. Bene anche la Russia, col 13,3% in più. E Milano è in testa per le esportazioni verso Mosca, con più di 1,2 miliardi di euro (12,4% in più in un anno). «Esistono solidi rapporti economici che legano le nostre imprese alla Russia – spiega Luigi Molinari, consigliere della Camera di Commercio del capoluogo lombardo -. E i settori che presentano interessanti prospettive di crescita come la moda, il turismo e il design sono in prima fila. Per questo è importante rafforzare la cooperazione tra le due città». Seguono per le esportazioni i Paesi Bassi con il 9,1% e il Regno Unito con il 7,7%.
Sotto la Madonnina aumentano soprattutto i turisti dell’Est: un trend in crescita costante, salito addirittura del 107% negli ultimi cinque anni: «I turisti russi stanno scoprendo, ogni anno di più, tutto quanto Milano è in grado di offrire. Expo sarà un’ulteriore ragione per migliorare la nostra offerta e un altro motivo per venire in questa città, che dopo il 2015 non sarà più la stessa: sarà certamente meglio».