Accompagnare i ragazzi a riconoscere e ad accogliere l’amore, aiutarli a vivere una vita piena, trovare le modalità più efficaci per annunciare oggi il Vangelo. È partito il cammino verso il prossimo Sinodo dei giovani, in programma nell’ottobre del 2018. «Leggo questa iniziativa come un dono inaspettato. La scelta di papa Francesco di dedicare il prossimo Sinodo ai giovani corrisponde a un desiderio profondo della Chiesa, fatto emergere proprio dai ragazzi», rileva don Massimo Pirovano, responsabile del Servizio giovani della Pastorale giovanile diocesana.
Sarà l’ascolto il filo conduttore di tutta la preparazione, a partire dai due questionari on line (uno per i giovani e l’altro per educatori e comunità) e dalla prossima riunione della Consulta diocesana. «In un momento successivo ci saranno alcuni focus group, in cui saranno gli stessi giovani a scegliere gli ambiti e i racconti che più interessano loro. Seguirà poi un lavoro territoriale, con momenti anche diocesani», aggiunge don Pirovano.
L’immagine da cui partirà la riflessione è l’icona biblica del giovane amato del Vangelo di Giovanni, che rappresenta una fede personale, uno sguardo profondo e un agire operoso. «La pastorale giovanile ha una capacità generativa, da essa può nascere la vita buona del Vangelo – sottolinea Pirovano -. Questo Sinodo è il Sinodo della Chiesa, dei giovani, di tutti i giovani. Perché i ragazzi hanno voglia di partecipare e di dire la loro». E le testimonianze non sono mancate in questi ultimi mesi: durante gli esercizi spirituali di Quaresima, con la visita del Papa a Milano, negli incontri del Gruppo Samuele. Racconta don Massimo: «Ricordo un giovane che, desideroso di dare una mano a chi ha più bisogno, ha iniziato un’esperienza con i poveri. Un altro ragazzo si è accorto dei disagi che si vivono nel suo quartiere e ha dato vita a iniziative ad hoc. Un ventenne milanese che frequenta l’università fuori sede, poi, ha messo insieme un gruppo di coetanei e ha avviato nel suo ateneo la pastorale universitaria. Sono solo alcuni esempi che mi vengono in mente e che testimoniano il desiderio dei ragazzi di crescere in una vita piena e di cercare nuovi linguaggi in cui possa scorrere genuino il Vangelo», racconta don Pirovano.
Un’occasione importante per sentire quello che i giovani hanno da dire in una realtà sempre più individualista, frammentata e globale. Disoccupazione, sfiducia, immigrazione, diffusione dei social media: sono solo alcune delle sfide che i giovani oggi devono affrontare. E l’aiuto degli adulti, della famiglia, degli educatori e della Chiesa è fondamentale. Tante le iniziative in cantiere che vedranno i giovani come protagonisti. «La domanda importante che dobbiamo fare al Sinodo è come rilanciare questo grande dono di Dio. Come aiutare i giovani a camminare bene per essere loro stessi», conclude don Pirovano.