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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Intesa

Quando la solidarietà
trova “casa” a Milano

Grazie alla collaborazione tra Istituto Beata Vergine Addolorata e Casa della Carità, in via Calatafimi appartamenti per anziani soli, madri con figli e giovani stranieri

28 Ottobre 2012

Due importanti realtà del sociale milanese, l’Istituto Beata Vergine Addolorata (Ibva) e la Casa della carità, mettono in comune le loro strutture e le loro competenze per dare risposte concrete ai bisogni di accoglienza e alle domande di cultura della città. Nei giorni scorsi infatti i due presidenti – Giancarlo Melzi d’Eril e don Virginio Colmegna – hanno firmato un protocollo d’intesa a partire da una visione condivisa sui temi dell’ospitalità e della cura delle persone più deboli rispondendo al problema dell’emergenza abitativa in un momento di forte crescita degli sfratti.

Nell’ambito del progetto “Abitare solidale”, Ibva metterà a disposizione nel complesso di via Calatafimi 10 a Milano, nove appartamenti, arredati e confortevoli, per ospitare famiglie in difficoltà, anziani in condizioni di abbandono, mamme con bambini e giovani stranieri che ogni si rivolgono alla Casa della Carità per chiedere aiuto. Melzi D’Eril parla di «alleanza strategica con la Casa della Carità, che per la sua storia e il suo patrimonio ben si accorda a quella che è la storia e l’attualità dell’Ibva». Don Colmegna ammette che le due realtà abbiano «storie differenti» e «operano in zone di Milano diverse», ma aggiunge: «È importante che uniscano le loro forze per condividere l’impegno nei confronti di una delle sofferenze di questa città».

L’idea alla base dell’accordo tra l’Ibva e la Casa della Carità è affiancare a questo tipo di interventi anche un’intensa attività artistico-culturale che affondi le sue radici proprio nell’incontro quotidiano con il disagio e la marginalità. In particolare, l’intesa promuoverà il progetto “Nuovi Trovadori”, un gruppo multietnico nato all’interno dei percorsi di accoglienza della Casa e diventato un’autorevole testimonianza di quanto la musica possa favorire la coesione sociale. La sede del gruppo sarà quindi in via Calatafimi e diventerà un palcoscenico centrale per dare nuovo spazio a un’esperienza artistica che ha già riscosso consensi mettendo in musica le poesie di padre David Maria Turoldo nel ventennale della sua scomparsa. L’Ibva, inoltre, sarà attivamente coinvolto nel progetto pensato dalla Casa della Carità e dal Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano per costruire “L’orchestra dei popoli” e garantire a giovani in condizioni di difficoltà economiche, spesso provenienti da altri paesi, la possibilità di studiare musica ad alto livello.

A poche settimane dalla scomparsa del cardinale Martini, figura che per anni è stata un riferimento per entrambe queste realtà, l’Ibva e la Casa della Carità proporranno alla città un percorso comune di riflessione sull’eredità spirituale, culturale e sociale del Cardinale. Con il progetto “Rileggiamo Martini”, verrà organizzata una rilettura pubblica di alcuni dei più importanti scritti di Martini, con l’apporto di autorevoli personaggi del mondo della cultura che, partendo dai testi, stimoleranno la riflessione e il dibattito.