Tratto da Il Segno di gennaio
Gaia è solo una dei protagonisti del podcast «Fuori famiglia» realizzato da alcuni giovani che per diversi motivi hanno vissuto un periodo della loro vita in comunità. Grazie all’associazione “Agevolando” i ragazzi hanno raccontato le loro storie attraverso un progetto di produzione di audio.
Lo scopo, spiega Nadia Agnello, referente del Care leaver network Lombardia, formato da una quindicina di giovani fra i 18 e i 25 anni, è quello di «combattere gli stereotipi e le generalizzazioni negative sul mondo delle comunità, le aspettative della gente comune, ma anche degli stessi ragazzi, facendo una corretta informazione sui temi dell’accoglienza e del care leaving in Italia. Per far conoscere il loro mondo a un pubblico ampio, ben oltre gli “addetti ai lavori”», precisa Agnello. Il risultato? Un racconto in prima persona di vissuti costellati di sfide quotidiane attraverso cui «si diventa forti insieme grazie all’incontro, allo scontro e alla contaminazione delle reciproche storie per vedere il bello che c’è e come si sono evolute, nonostante criticità e problemi. La rete assume il valore di rivedere la propria esperienza in una logica positiva e di utilità per gli altri, ben lontana dal pietismo».
«Per me – spiega Gaia – è stata un’esperienza molto positiva: sono arrivata che ero l’ombra di me stessa, perché l’ambiente in cui vivevo non mi permetteva di esprimermi, invece ho scoperto di avere una voce e di poterla tirare fuori. Tante persone sono riuscite a farmi ritrovare la fiducia negli altri e in me stessa, mi hanno aiutata a costruire relazioni in cui crescere».
Il podcast “Fuori famiglia” si compone di cinque puntate: Aspettative vs. realtà; La valigia, prima e dopo; Relazioni; Strategie di sopravvivenza; Vita da adulti.