Nell’indire il Giubileo della Misericordia papa Francesco ha esortato a porre particolare attenzione alle sofferenze del mondo, a dare voce a chi non ha voce a causa dell’indifferenza, ad aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, a stringere le loro mani perché sentano il calore della nostra presenza, a «portare una parola e un gesto di consolazione», ad «annunciare la liberazione a quanti sono prigionieri delle nuove schiavitù» e a «restituire dignità a quanti ne sono stati privati».
Alla luce di questo invito che interpella tutti, in un tempo caratterizzato da flussi straordinari di migranti che fuggono da guerre, fame, disastri ambientali e persecuzioni di ogni tipo nelle loro terre di origine e sono «in cammino verso una speranza di vita», la Conferenza episcopale italiana sollecita un’attenzione speciale a forme e percorsi di accoglienza e di riconciliazione. Senza per questo dimenticare le cause della fuga dei migranti che arrivano nelle nostre comunità e quindi rafforzando l’impegno a garantire nei Paesi di provenienza l’accesso a beni e servizi essenziali, come terra, acqua, lavoro, educazione e salute. La Chiesa italiana chiede a ogni comunità parrocchiale e pastorale, ai luoghi di cura, agli istituti e alle associazioni, di guardare con compassione quanti lasciano le loro terre di origine a causa di guerre e di povertà e si inoltrano in percorsi alquanto rischiosi alla ricerca di luoghi più sicuri in cui vivere. Lo si può fare sostenendo la Campagna nazionale «Il diritto a rimanere nella propria terra», a cui la Diocesi di Milano aderisce nel tempo di Quaresima, proponendo di finanziare alcuni fra i progetti promossi da Fondazione Missio, Caritas Italiana e Focsiv.
Una grave emergenza umanitaria sta coinvolgendo molti Paesi europei, in particolare dell’Est Europa: centinaia di migliaia di profughi dal Medio Oriente stanno percorrendo la «rotta balcanica» (Grecia, Macedonia, Serbia…) per poter raggiungere i Paesi del Nord Europa nei quali chiedere asilo. Sono circa 500 mila i migranti già transitati: una vicenda umana senza precedenti, con donne, uomini e bambini che cercano protezione da guerre, persecuzioni e umiliazioni. Sono persone a cui sono stati rubati, prima di ogni cosa, la dignità e il futuro. Famiglie intere, spesso con bambini molto piccoli, che viaggiano in maniera totalmente improvvisata, muovendosi a piedi per centinaia di chilometri.
Tra le microrealizzazioni «modulari» la Diocesi di Milano ne ha scelte tre in Croazia, Serbia e Macedonia. La documentazione completa e il materiale utile a un lavoro di sensibilizzazione sui temi dell’intervento scelto sono disponibili presso Caritas Ambrosiana (tel. 02.76037273/324); se certamente importante è il momento della raccolta dei fondi, lo è ancora di più l’opportunità di stabilire contatti, di costruire comunicazione, di instaurare confronti e scambi, di dare spazio all’arricchimento culturale, di interrogare e rendere viva l’esperienza della fede.