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Sir 38, 34c – 39, 10; Sal 62; Mc 8, 1-9

8 Febbraio 2012

Mercoledì della settimana della V domenica dopo l’Epifania

 

Lettura

Lettura del libro del Siracide 38, 34c – 39, 10

 

Differente è il caso di chi si applica/ a meditare la legge dell’Altissimo./ Egli ricerca la sapienza di tutti gli antichi/ e si dedica allo studio delle profezie./ Conserva i detti degli uomini famosi/ e penetra le sottigliezze delle parabole,/ ricerca il senso recondito dei proverbi/ e si occupa degli enigmi delle parabole./ Svolge il suo compito fra i grandi,/ lo si vede tra i capi,/ viaggia in terre di popoli stranieri,/ sperimentando il bene e il male in mezzo agli uomini./ Gli sta a cuore alzarsi di buon mattino/ per il Signore, che lo ha creato;/ davanti all’Altissimo fa la sua supplica,/ apre la sua bocca alla preghiera/ e implora per i suoi peccati./ Se il Signore, che è grande, vorrà,/ egli sarà ricolmato di spirito d’intelligenza:/ come pioggia effonderà le parole della sua sapienza/ e nella preghiera renderà lode al Signore./ Saprà orientare il suo consiglio e la sua scienza/ e riflettere sui segreti di Dio./ Manifesterà la dottrina del suo insegnamento,/ si vanterà della legge dell’alleanza del Signore./ Molti loderanno la sua intelligenza,/ egli non sarà mai dimenticato;/ non scomparirà il suo ricordo,/ il suo nome vivrà di generazione in generazione./ I popoli parleranno della sua sapienza,/ l’assemblea proclamerà la sua lode.           

 

Salmo

Sal 62 (63)

 

       ®    Io cerco il tuo volto, Signore.

 

O Dio, tu sei il mio Dio,

dall’aurora io ti cerco,

ha sete di te l’anima mia,

desidera te la mia carne

in terra arida, assetata, senz’acqua. ®

 

Così nel santuario ti ho contemplato,

guardando la tua potenza e la tua gloria.

Poiché il tuo amore vale più della vita,

le mie labbra canteranno la tua lode. ®

 

Così ti benedirò per tutta la vita:

nel tuo nome alzerò le mie mani.

Come saziato dai cibi migliori,

con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. ®

 

Quando nel mio letto di te mi ricordo

e penso a te nelle veglie notturne,

a te che sei stato il mio aiuto,

esulto di gioia all’ombra delle tue ali.

A te si stringe l’anima mia:

la tua destra mi sostiene. ®

 

Vangelo

Lettura del Vangelo secondo Marco 8, 1-9

 

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, il Signore Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.