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Sap 8,17-18. 21-9,5.7-10; Sal 77; Mc 10, 35-45

9 Febbraio 2015

 

LUNEDÌ DELLA SETTIMANA
DELLA PENULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA

 

LETTURA
Lettura del libro della Sapienza 8, 17-18. 21 – 9, 5. 7-10

 

Riflettendo su queste cose dentro di me / e pensando in cuor mio / che nella parentela con la sapienza c’è l’immortalità / e grande godimento vi è nella sua amicizia / e nel lavoro delle sue mani sta una ricchezza inesauribile / e nell’assidua compagnia di lei c’è la prudenza / e fama nel conversare con lei, / andavo cercando il modo di prenderla con me. / Sapendo che non avrei ottenuto la sapienza in altro modo, / se Dio non me l’avesse concessa / – ed è già segno di saggezza sapere da chi viene tale dono –, / mi rivolsi al Signore e lo pregai, / dicendo con tutto il mio cuore: / «Dio dei padri e Signore della misericordia, / che tutto hai creato con la tua parola, / e con la tua sapienza hai formato l’uomo / perché dominasse sulle creature che tu hai fatto, / e governasse il mondo con santità e giustizia / ed esercitasse il giudizio con animo retto, / dammi la sapienza, che siede accanto a te in trono, / e non mi escludere dal numero dei tuoi figli, / perché io sono tuo schiavo e figlio della tua schiava, / uomo debole e dalla vita breve, / incapace di comprendere la giustizia e le leggi. / Tu mi hai prescelto come re del tuo popolo / e giudice dei tuoi figli e delle tue figlie; / mi hai detto di costruirti un tempio sul tuo santo monte, / un altare nella città della tua dimora, / immagine della tenda santa / che ti eri preparata fin da principio. / Con te è la sapienza che conosce le tue opere, / che era presente quando creavi il mondo; / lei sa quel che piace ai tuoi occhi / e ciò che è conforme ai tuoi decreti. / Inviala dai cieli santi, / mandala dal tuo trono glorioso, / perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica / e io sappia ciò che ti è gradito».

 

SALMO
Sal 77 (78)

    ® Diremo alla generazione futura la legge del Signore.

Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto. ®

Ha stabilito un insegnamento in Giacobbe,
ha posto una legge in Israele,
che ha comandato ai nostri padri
di far conoscere ai loro figli,
perché la conosca la generazione futura,
i figli che nasceranno. ®

Essi poi si alzeranno a raccontarlo ai loro figli,
perché ripongano in Dio la loro fiducia
e non dimentichino le opere di Dio,
ma custodiscano i suoi comandi. ®

 

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Marco 10, 35-45

 

In quel tempo. Si avvicinarono al Signore Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».