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1Tm 2, 8-15; Sal 144; Lc 21,20-24

9 Ottobre 2013

SETTIMANA DELLA VI DOMENICA

DOPO IL MARTIRIO  DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE

MERCOLEDÌ

 

 

EPISTOLA

Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo 2, 8-15

 

Carissimo, voglio che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza polemiche. Allo stesso modo le donne, vestite decorosamente, si adornino con pudore e riservatezza, non con trecce e ornamenti d’oro, perle o vesti sontuose, ma, come conviene a donne che onorano Dio, con opere buone.

La donna impari in silenzio, in piena sottomissione. Non permetto alla donna di insegnare né di dominare sull’uomo; rimanga piuttosto in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non Adamo fu ingannato, ma chi si rese colpevole di trasgressione fu la donna, che si lasciò sedurre. Ora lei sarà salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con saggezza.            

 

 

SALMO

Sal 144 (145)

 

             ®  Benedetto il nome del Signore.

 

Ti voglio benedire ogni giorno,

lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

Grande è il Signore e degno di ogni lode;

senza fine è la sua grandezza. ®

 

Una generazione narra all’altra le tue opere,

annuncia le tue imprese.

Il glorioso splendore della tua maestà

e le tue meraviglie voglio meditare. ®

 

Diffondano il ricordo della tua bontà immensa,

acclamino la tua giustizia.

Il Signore sostiene quelli che vacillano

e rialza chiunque è caduto. ®

 

Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,

a quanti lo invocano con sincerità.

Appaga il desiderio di quelli che lo temono,

ascolta il loro grido e li salva. ®

 

Canti la mia bocca la lode del Signore

e benedica ogni vivente il suo santo nome,

in eterno e per sempre. ®

 

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Luca 21, 20-24

 

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti».