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1Tm 1, 12-17; Sal 138; Lc 21, 5-9

7 Ottobre 2013

SETTIMANA DELLA VI DOMENICA

DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE

LUNEDÌ – Beata Vergine Maria del Rosario

 

 

EPISTOLA

Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo 1, 12-17

 

Carissimo, rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.

Questa parola è degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.

Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.            

 

 

SALMO

Sal 138 (139)

 

             ®  La tua mano è su di me, o Signore.

 

Intendi da lontano i miei pensieri,

osservi il mio cammino e il mio riposo,

ti sono note tutte le mie vie.

Meravigliosa per me la tua conoscenza,

troppo alta, per me inaccessibile. ®

 

Sei tu che hai formato i miei reni

e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.

Io ti rendo grazie:

hai fatto di me una meraviglia stupenda;

meravigliose sono le tue opere,

le riconosce pienamente l’anima mia. ®

 

Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi;

erano tutti scritti nel tuo libro

i giorni che furono fissati

quando ancora non ne esisteva uno. ®

 

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Luca 21, 5-9

 

In quel tempo. Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, il Signore Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».

Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».  

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oppure: Letture proprie dal Lezionario dei Santi

 

 

Lettura

Lettura degli Atti degli Apostoli 1, 12-14

 

Dopo che Gesù fu assunto in Cielo, gli apostoli ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.

 

 

Salmo

Cfr. Gdt 13, 18-20

 

     R.: Benedetta sei tu, Maria, fra tutte le donne.

 

Benedetta sei tu, figlia,

davanti al Dio altissimo

più di tutte le donne,

e benedetto il Signore Dio

che ha creato il cielo e la terra.             R

 

Il coraggio che ti ha sostenuto

non cadrà dal cuore degli uomini:

essi ricorderanno per sempre

la potenza del Signore.             R

 

Il Signore dà esito felice alla tua opera,

a tua perenne esaltazione.

Con prontezza hai esposto la vita

per sollevare il tuo popolo

dall’umiliazione e dall’abbattimento.         R

 

 

Epistola

Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati 4, 4-7

 

Fratelli,

quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!». Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

 

 

Vangelo

Lettura del Vangelo secondo Luca 1, 26b-38a

 

In quel tempo.

L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».