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2Cr 10,1-4.15-19; Sal 105; Lc 11,46-54

22 Agosto 2014

SETTIMANA DELLA X DOMENICA DOPO PENTECOSTE

VENERDÌ – Beata Maria Vergine Regina

 

 

LETTURA
Lettura del secondo libro delle Cronache 10, 1-4. 15-19

 

In quei giorni. Roboamo andò a Sichem, perché tutti gli Israeliti erano convenuti a Sichem per proclamarlo re. Quando lo seppe, Geroboamo, figlio di Nebat, che era in Egitto, dove era fuggito per paura del re Salomone, tornò dall’Egitto. Lo mandarono a chiamare e Geroboamo venne con tutto Israele e parlarono a Roboamo dicendo: «Tuo padre ha reso duro il nostro giogo; ora tu alleggerisci la dura servitù di tuo padre e il giogo pesante che egli ci ha imposto, e noi ti serviremo».
Il re non ascoltò il popolo, poiché era disposizione divina che il Signore attuasse la parola che aveva rivolta a Geroboamo, figlio di Nebat, per mezzo di Achia di Silo. Tutto Israele, visto che il re non li ascoltava, diede al re questa risposta: / «Che parte abbiamo con Davide? / Noi non abbiamo eredità con il figlio di Iesse! / Ognuno alle proprie tende, Israele! / Ora pensa alla tua casa, Davide».
Tutto Israele se ne andò alle sue tende. Sugli Israeliti che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo. Il re Roboamo mandò Adoràm, che era sovrintendente al lavoro coatto, ma gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì. Allora il re Roboamo salì in fretta sul carro per fuggire a Gerusalemme. Israele si ribellò alla casa di Davide fino ad oggi.

 

 

SALMO
Sal 105 (106)

 

® Perdona, Signore, l’infedeltà del tuo popolo.

 

Abbiamo peccato con i nostri padri,
delitti e malvagità abbiamo commesso.
I nostri padri, in Egitto,
non compresero le tue meraviglie. ®

 

Si fabbricarono un vitello sull’Oreb,
si prostrarono a una statua di metallo;
scambiarono la loro gloria
con la figura di un toro che mangia erba. ®

 

Dimenticarono Dio che li aveva salvati,
che aveva operato in Egitto cose grandi,
meraviglie nella terra di Cam,
cose terribili presso il Mar Rosso. ®

 

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Luca 11, 46-54

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito! Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

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[oppure dal Lezionario dei Santi:

 

 

Lettura

Lettura del libro del Siracide 24, 3a. 4. 6b. 22

 

Io sono uscita dalla bocca dell’Altissimo,

primogenita di tutte le creature.

Ho posto la mia dimora lassù,

il mio trono era su una colonna di nubi.

Su ogni popolo e nazione ho preso dominio,

con la mia forza ho piegato il cuore dei potenti e degli umili.

Chi mi obbedisce non si vergognerà,

chi compie le mie opere non peccherà,

chi mi esalta otterrà la vita eterna.

 

 

Salmo

Sal 44 (45)

 

R Risplende la regina, Signore, alla tua destra.

 

Liete parole mi sgorgano dal cuore:

io proclamo al re il mio poema,

la mia lingua è come stilo di scriba veloce.

Il tuo trono, o Dio, dura per sempre. R

 

Entra la figlia del re:

è tutta splendore,

tessuto d’oro è il suo vestito.

è condotta al re in broccati preziosi. R

 

Alla tua destra sta la regina, in ori di Ofir:

Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:

al re è piaciuta la tua bellezza.

È lui il tuo signore: rendigli omaggio. R

 

Epistola

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 8, 3b-11

 

Fratelli,

mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, Dio ha condannato il peccato nella carne, perché la giustizia della Legge fosse compiuta in noi, che camminiamo non secondo la carne ma secondo lo Spirito.

Quelli infatti che vivono secondo la carne, tendono verso ciò che è carnale; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, tendono verso ciò che è spirituale. Ora, la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace. Ciò a cui tende la carne è contrario a Dio, perché non si sottomette alla legge di Dio, e neanche lo potrebbe. Quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.

 

 

Vangelo

Lettura del Vangelo secondo Luca 1, 26-33

 

In quel tempo.

L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».