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Letture Rito Ambrosiano

Ez 37,15-22a; Sal 88; Os 11,7-11; Mt 22,23-33

16 Dicembre 2009

 Novena di Natale EZECHIELE Lettura del profeta Ezechiele 37, 15-22a In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, prendi un legno e scrivici sopra: “Giuda e i figli d’Israele uniti a lui”; poi prendi un altro legno e scrivici sopra: “Giuseppe, legno di Èfraim, e tutta la casa d’Israele unita a lui”. Accostali l’uno all’altro in modo da fare un legno solo, che formino una cosa sola nella tua mano. Quando i figli del tuo popolo ti diranno: “Ci vuoi spiegare che cosa significa questo per te?”, tu dirai loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io prendo il legno di Giuseppe, che è in mano a Èfraim, e le tribù d’Israele unite a lui, e lo metto sul legno di Giuda per farne un legno solo; diventeranno una cosa sola in mano mia. Tieni in mano sotto i loro occhi i legni sui quali hai scritto e di’ loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d’Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d’Israele». SALMO Sal 88 (89) ® Benedetto il Signore in eterno. Un tempo parlasti in visione ai tuoi fedeli, dicendo: «Ho portato aiuto a un prode, ho esaltato un eletto tra il mio popolo. Ho trovato Davide, mio servo, con il mio santo olio l’ho consacrato. ® Su di lui non trionferà il nemico, né l’opprimerà l’uomo perverso. Annienterò davanti a lui i suoi nemici e colpirò quelli che lo odiano. ® Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza”. Io farò di lui il mio primogenito, il più alto fra i re della terra». ® PROFETI Lettura del profeta Osea 11, 7-11 Così dice il Signore Dio: «Il mio popolo è duro a convertirsi: / chiamato a guardare in alto, / nessuno sa sollevare lo sguardo. / Come potrei abbandonarti, Èfraim, / come consegnarti ad altri, Israele? / Come potrei trattarti al pari di Adma, / ridurti allo stato di Seboìm? / Il mio cuore si commuove dentro di me, / il mio intimo freme di compassione. / Non darò sfogo all’ardore della mia ira, / non tornerò a distruggere Èfraim, / perché sono Dio e non uomo; / sono il Santo in mezzo a te / e non verrò da te nella mia ira. / Seguiranno il Signore / ed egli ruggirà come un leone: / quando ruggirà, / accorreranno i suoi figli dall’occidente, / accorreranno come uccelli dall’Egitto, / come colombe dall’Assiria / e li farò abitare nelle loro case». / Oracolo del Signore. VANGELO Lettura del Vangelo secondo Matteo 22, 23-33 In quello stesso giorno vennero dal Signore Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogarono: «Maestro, Mosè disse: “Se uno muore senza figli, suo fratello ne sposerà la moglie e darà una discendenza al proprio fratello”. Ora, c’erano tra noi sette fratelli; il primo, appena sposato, morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello. Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo. Alla fine, dopo tutti, morì la donna. Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette lei sarà moglie? Poiché tutti l’hanno avuta in moglie». E Gesù rispose loro: «Vi ingannate, perché non conoscete le Scritture e neppure la potenza di Dio. Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo. Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è il Dio dei morti, ma dei viventi!». La folla, udendo ciò, era stupita dal suo insegnamento.