At 17,1-15; Sal 113b(115); Gv 12,37-43
“…perché non vedano con gli occhi e non comprendano con il cuore e non si convertano, e io li guarisca” (Gv 12,40)
I sei segni compiuti da Gesù (Gv 2,1; 4,46; 5,2; 6,5; 9,1; 11,1) non sono sufficienti. Giovanni lo esprime con tono deluso, ma il Signore sapeva tutto già da prima. Il profeta Isaia lo aveva scritto. Il Signore sa passare attraverso la nostra incredulità e vincerla (Gv 20,26). I sei segni sono “puntati” in direzione della morte e risurrezione che, più che segno, sono significato. La gloria di Dio passa attraverso l’umiliazione e lo svuotamento di sé (Fil 2,5-11). Gloria del Creatore è fare a cambio con la sua creatura. “Dio si è fatto come noi per farci come lui”. Lui prende la nostra condizione e ci consegna la sua. Lui, spogliato(Gv 19,23), muore come schiavo e noi, come figli, veniamo dei suoi abiti rivestiti (Gen 27;Col 3,26-29). E’ questa la sua potenza: tutto ciò che vuole egli lo compie come vuole. Impariamo anche noi, ogni giorno, ad esaminare le Scritture per vedere se le cose stanno così come le annuncia il Vangelo.
Preghiamo
Perché le genti dovrebbero dire:
“Dov’è il loro Dio?”.
Il nostro Dio è nei cieli:
tutto ciò che vuole, egli lo compie.
(dal salmo 113b)