In occasione della recente Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, due realtà varesine – Centro Gulliver e Amico Fragile – hanno unito le forze per presentare un nuovo servizio. Da gennaio 2023 apriranno un nuovo sportello, con sede presso il Centro Gulliver, con l’obiettivo di sostenere donne vittime di violenza e giovani caduti nella rete del bullismo e del cyberbullismo. Un servizio di accompagnamento e riabilitazione che mira a offrire sostegno psicologico, legale, lavorativo e abitativo.
Gulliver: prevenzione e benessere psicologico
Il Centro Gulliver ha nel suo Dna l’attenzione al benessere psicologico, sia nei progetti di cura, sia in quelli di prevenzione rivolti alle giovani generazioni. Da 36 anni la comunità di Varese accoglie chi soffre di dipendenza e di fragilità psichiatrica. Negli anni la sua attenzione si è allargata alla consulenza per la famiglia e alla genitorialità, alla prevenzione, all’animazione del tempo libero. Oggi la sua azione è rivolta soprattutto alla prevenzione e alla promozione del benessere degli adolescenti.
«Nella ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – dice Emilio Curtò, presidente di Gulliver -, non c’era modo migliore per celebrare l’anniversario della Risoluzione adottata nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che stipulare questa convenzione con Amico Fragile. Una tappa fondamentale del processo di potenziamento della prevenzione del disagio giovanile, in cui Gulliver è impegnato da anni e che negli ultimi tempi ha visto una svolta decisiva, senza per questo tralasciare la tradizionale e storica attività della cura delle fragilità da dipendenze di varia natura. Il protocollo mira in particolare a realizzare strumenti di tutela degli adolescenti, come uno sportello dedicato, e a operare nel campo della formazione di professionisti di diversa specializzazione per creare una sinergia a vantaggio delle vittime di violenza in generale».
Amico Fragile: assistenza ai soggetti abusati
Amico Fragile OdV è un’associazione di volontariato di Varese, fondata nel 2010 da un gruppo di donne medico e di imprenditrici del Soroptimist Club, con il supporto tecnico-scientifico dell’Istituto di Medicina Legale e Sanità Pubblica dell’Università dell’Insubria. Nato allo scopo di fornire assistenza socio-sanitaria multidisciplinare e tutela dei diritti a soggetti abusati e vittime di violenza, negli anni seguenti si è fatto promotore di un modello di assistenza integrata in Pronto soccorso ospedaliero, introducendo e supportando con un proprio team di psicologhe l’assistenza alle donne vittime di violenza di genere nell’immediatezza dei fatti. Nel 2016 questo modello è stato realizzato per le vittime di violenza sessuale presso il Pronto soccorso ginecologico dell’Ospedale F. Del Ponte, e nel 2018 è stato esteso per la violenza domestica ed extradomestica all’Ospedale di Circolo, dove è stato istituito anche il Centro Anti-Violenza Dico-Donna, riconosciuto dalla Regione Lombardia. L’attività all’interno della Asst Sette Laghi si è conclusa nel dicembre 2021.
Le attività e le iniziative
«Siamo due realtà radicate nel territorio varesino – sottolinea Liliana Colombo, presidente di Amico Fragile -. Per anni ci siamo occupate, in ambiti diversi, della presa in carico e cura di persone fragili e in difficoltà. Oggi desideriamo mettere a frutto le nostre competenze, la nostra esperienza e passione per il nostro lavoro, operando in sinergia. Il nostro obiettivo? Potenziare l’assistenza alle vittime accompagnandole nel lungo periodo in percorsi di riabilitazione efficaci che coinvolgano le diverse aree della vita e le diverse esigenze».
Tra le iniziative che partiranno in gennaio, innanzitutto uno sportello per vittime di violenza domestica ed extradomestica, bullismo e cyberbullismo, con l’obiettivo di attivare percorsi riabilitativi psico-affettivi, di accompagnamento legale e di autonomia economica. Continua Liliana Colombo: «Avremo un’équipe multidisciplinare: ci saranno uno psicologo, uno psicoterapeuta, un avvocato, un consulente del lavoro, un medico legale, un educatore e un assistente sociale. Stiamo pensando anche all’ipotesi di un appartamento protetto da dedicare alla ricollocazione abitativa. Da questo punto di vista vorremmo studiare percorsi di supporto personalizzati e mirati, attraverso la sinergia dei diversi professionisti presenti».
Nella proposta le due realtà varesine hanno pensato di inserire anche una formazione specifica in ambito psicologico, medico legale e legale per gli operatori sul campo. In chiave di prevenzione verranno poi attivati laboratori specifici all’interno delle scuole secondarie di Varese.