Un appuntamento che si conferma un classico della programmazione culturale milanese in vista del Natale: torna il grande concerto in Cattedrale offerto alla città dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Un evento che illumina di armonia, emozione ed entusiasmo il Duomo per accogliere nel segno della musica cittadini e visitatori provenienti da tutto il mondo.
Le melodie sonore si fondono con l’armonia architettonica della Cattedrale, nel solco di quello stesso slancio verso l’alto che fu motivo ispiratore per la città nell’edificazione del suo simbolo, nel 1387.
Il concerto si terrà in Duomo lunedì 19 dicembre alle ore 20.30: protagonista dell’evento, realizzato anche con il sostegno di Assolombarda, sarà l’Ensemble Strumentale e Vocale laBarocca di Milano, ensemble dell’Orchestra Sinfonica di Milano specializzato in musica sei-settecentesca, diretto dal suo fondatore, il Maestro Ruben Jais.
Il programma musicale prevede la Cantata BWV 62, Nun komm, der Heiden Heiland di Johann Sebastian Bach, il Concerto grosso in sol minore, op. 6, n. 8 di Arcangelo Corelli e la Cantata BWV 63, Christen, ätzet diesen Tag di Johann Sebastian Bach.
La cantata BWV 62, in italiano “Ora vieni, salvatore delle genti”, fu composta da Bach a Lipsia nel 1724 ed eseguita il 3 dicembre dello stesso anno in occasione della prima Domenica di Avvento. Il tema musicale deriva dall’inno Nun komm, der Heiden Heiland, composto da Martin Lutero e basato sul secondo verso del Veni, redemptor gentium di Sant’Ambrogio.
Nun komm, der Heiden Heiland è senza dubbio una Cantata in cui il genio di Eisenach sperimenta, osa, ricerca: basti osservare il movimento d’apertura in cui si combinano l’antica melodia del corale Nun komm, der Heiden Heiland con la tipica scrittura di un’ouverture francese. Ma anche Il secondo Recitativo rappresenta un piccolo capolavoro formale, in cui l’estro e la padronanza compositiva di Bach lo portano a rappresentare la voce di Cristo con il basso e il suo bussare al cuore del credente viene reso attraverso l’insistente pizzicato degli archi il suo bussare al cuore del credente.
Il Concerto grosso in sol minore op.6 n. 8 di Arcangelo Corelli fu composto “per la notte di Natale”, come recita il suo titolo. Si tratta di un lavoro composto nella classica forma lento-veloce-lento-veloce della Sonata da Chiesa, ma in diversi punti il compositore cambia un po’ le regole. Il Grave iniziale viene preceduto da sei battute di fuoco di Vivace e il terzo movimento, Adagio, ha un episodio centrale (Allegro) in cui i violini improvvisamente esplodono con un rapido cambio di tempo in una serie di ribattuti per poi tornare al tempo di Adagio. La scrittura appare chiaramente densa, segno esplicito di un indirizzo ecclesiale, così come la scelta della tonalità di Sol minore, la nobile solennità del Grave e l’esemplare dialogo istituito tra i tre strumenti solisti e l’orchestra basato su una nitida cantabilità ed una discorsività musicale fervida. Dalla scrittura affiorano echi popolari ed antiche nenie, come anche il suono di antichi strumenti natalizi. Corelli, in questo concerto, cristallizza anche i tocchi di colore in un’architettura concertante purissima, che nel finale in dissolvenza induce un clima di raro raccoglimento.
La cantata Christen, ätzet diesen Tag BWV 63 di Johann Sebastian Bach, in italiano “Cristiani, scolpite questo giorno”, fu eseguita il 25 dicembre 1723, il primo Natale che Bach trascorse a Lipsia, dove si era traferito da pochi mesi. Tuttavia, questa non è una cantata scritta proprio per quel Natale bensì si tratta di un lavoro precedente: un brano composto tra il 1714 e il 1715 a Weimar, dove Bach era organista e direttore dell’orchestra di corte, eseguito una domenica d’Avvento.
Già nel 1957, il ricercatore di Bach Alfred Dürr giudicava “che questa cantata rappresenta più di ogni altra lo sforzo di combinare il massimo splendore con la più grande economia di lavoro”. Infatti, con entrambi i cori e un’aria, tre dei quattro movimenti dell’opera seguono una rigorosa forma da capo. Il contesto in cui è stata scritta la cantata è ancora incerto. Le voci originali sopravvissute indicano gli anni di Weimar 1713/14; Il fatto che il direttore musicale di Halle Gottfried Kirchhoff abbia eseguito una cantata quasi della stessa formulazione per l’anniversario della Riforma nel 1717 rende concepibile che Bach abbia scritto una prima versione di Christen, ätzet diesen Tag già nel 1713 nel corso della sua domanda per la posizione di organista della Marktkirche di Halle. Con il suo grande cast, che è stato utilizzato in coro secondo i modelli più vecchi, la cantata si rivela un pezzo festoso. In questa manifestazione esteriore di splendore, è sorprendente notare che il testo tratti solo del Natale nell’ambito dei recitativi, mentre i movimenti corali e le arie in genere hanno come tema la lode di Dio.
L’ingresso al concerto in Duomo, libero fino ad esaurimento posti, sarà consentito a partire dalle ore 19.30, previa prenotazione obbligatoria sul sito ufficiale www.duomomilano.it
Il concerto sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube Duomo Milano Tv.
Al fine di agevolare i controlli di sicurezza ai varchi di accesso, si invitano gli spettatori a svuotare le tasche da oggetti metallici e a aprire le borse. Si informa che non è possibile accedere in Cattedrale con caschi, oggetti di vetro e valigie. Si sconsiglia di portare all’interno della Cattedrale borse voluminose.