TRIDUO PASQUALE
VENERDÌ DELLA SETTIMANA SANTA – PASSIONE DEL SIGNORE
Is 49,24-50,10; Sal 21 (22); Is 52,13-53,12; Mt 27,1-56
Come molti si stupirono di lui- tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto
e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo -, così si meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. (Is 52,14-15)
Oggi, ci sia più stupore e meraviglia, che non tristezza e dolore. Oggi Dio mostra il suo volto, incomprensibile prima di Gesù. Mettiamoci la mano davanti alla bocca aperta, come colpi d’improvviso da un segno più ampio di quanto mai immaginato: Dio non si ribella! Dona la vita, non è compreso, e non si vendica! Oggi si può comprendere quello che Gesù non voleva si dicesse di lui prima della sua morte; oggi si comprende di che pasta è fatto Dio. Il Gesù dei miracoli non diceva sino in fondo la grandezza di Dio; Il Gesù della croce lo manifesta in pienezza, sino in fondo, con tutto se stesso. E noi, ora, muti e riconoscenti, raccogliamo tale dono commossi, perché la nostra vita – a sua volta – ne possa portare i segni, ancora capaci di destare stupore e meraviglia.
Preghiamo
Egli infatti è la nostra pace,
colui che di due ha fatto una cosa sola,
abbattendo il muro di separazione che li divideva,
cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne.
Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti,
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
facendo la pace,
e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce,
eliminando in se stesso l’inimicizia.
(Ef 2,14-16)