MARTEDì 5 APRILE
S. Giuseppe, sposo della B.V. Maria
Sir 44,23h-45,2a.3d-5d / Sal 15 (16); Eb 11,1-2.7-9.13c.39-12,2b; Mt 2,19-23 oppure Lc 2,41-49
«Anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento». (Eb 12, 1-2a)
Giuseppe è un uomo giusto perché nel tempo drammatico della prova si lascia illuminare dalla parola del Signore e la mette in pratica con fedeltà. Il disegno di Dio, inaspettatamente, sconvolge i suoi progetti sul futuro; le trame di Erode mettono a repentaglio l’incolumità delle persone a lui care; le strade dell’esilio lo fanno profugo in terra straniera. Eppure, in tutto questo, Giuseppe appare come uomo forte. Non di una forza che deriva dal suo potere o dalle sue capacità ma dalla parola stessa di Dio che gli parla costantemente e lo illumina sui dubbi da vincere, sulle incertezze da dipanare e sulle scelte da compiere.
Giuseppe è uomo del silenzio e dell’ascolto: i vangeli non ci riportano alcuna delle sue parole. Eppure Giuseppe è uomo della parola, quella di Dio, messa in pratica in modo docile ed obbediente. È uomo di una parola efficace, quella che compie ciò che promette, perché un disegno più grande, quello del Padre, quello per la salvezza dell’umanità, possa realizzarsi attraverso la collaborazione dell’uomo.
Preghiamo
Guidaci ogni giorno, o Signore
con la forza illuminante della tua Parola.
Rendici disponibili al silenzio,
docili nell’ascolto della tua voce,
coerenti e coraggiosi nel praticarla.
[da: La Parola ogni giorno. La sapienza è uno spirito che ama l’uomo, Pasqua 2016, Centro Ambrosiano, Milano]