MARTEDì 10 MAGGIO
Ct 5,6b-8 / Sal 17 (18); Fil 3,17-4,1; Gv 15,9-11
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore». (Gv 15,9)
Anche Gesù ha imparato ad amare, perché ad amare si impara. Lo ha imparato da Dio, il Padre della misericordia che ha creato ogni cosa per amore e che per amore non ha mai rinnegato la sua alleanza con l’uomo anche quando l’uomo lo ha tradito e si è allontanato da lui. Tutti noi possiamo amare perché, a nostra volta, abbiamo ricevuto affetto fin dall’istante del nostro concepimento. Siamo venuti al mondo per un atto d’amore: ed è così per la maggior parte delle persone in ogni tempo e in ogni luogo della storia. In virtù di quell’amore che abbiamo ricevuto e imparato, e di cui dobbiamo essere sempre riconoscenti, dobbiamo rinnovare il nostro proposito ad amare coloro che incontriamo.
Gesù è modello di amore perfetto, perché il dono della sua vita è improntato al servizio gratuito, alla dedizione incondizionata, ad una libertà gioiosa. Riconoscere e lasciarsi amare da Gesù, nel suo perdono, nella sua parola, nella sua esemplarità, significa imparare ad amare. Perché anche qui, come in tutto ciò che nella vita è importante, non si finisce mai di imparare.
Preghiamo
Grazie, Signore, per il tuo amore
che si è manifestato nelle persone che ci hai messo accanto.
Rinnova il nostro proposito di essere nel mondo
segni di un amore profetico.
[da: La Parola ogni giorno. La sapienza è uno spirito che ama l’uomo, Pasqua 2016, Centro Ambrosiano, Milano]