VENERDì 29 APRILE
1Gv 1,5-2,2 / Sal 148; 1Cor 2,1-10a; Mt 25,1-13
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo». (Mt 25,1)
Il compito delle dieci vergini è quello di “uscire incontro allo sposo”. Il verbo “uscire” è un verbo di movimento che esige di lasciare la propria casa, se stessi, per andare verso altro e verso altri. La meta è lo sposo, cioè il Messia, che costruisce un legame speciale con la propria amata. Per seguire Gesù occorre abbandonare molte sicurezze o ricchezze alla quali ci siamo aggrappati e dalle quali facciamo dipendere la nostra felicità.
Il nostro domani lo si costruisce insieme allo sposo incontro al quale dobbiamo andare e lo si costruisce se con sé si porta olio a sufficienza per non restare al buio. Chi pensa di cavarsela da solo è spacciato, così come chi pensa che ci sarà sempre qualcuno a tappare i buchi. Non si va a “scrocco”, non si va da soli. Bisogna scegliere con responsabilità. La fede, che faccio mia nel cammino spirituale, non deve riempire un vuoto personale ma deve essere luce capace di risplendere per gli altri. Solo così l’uscire da se stessi per andare verso lo sposo non porterà in un vicolo cieco ma ad un crocevia di incontri.
Preghiamo
Donaci il coraggio di scelte responsabili,
non motivate dall’affermazione di noi stessi
ma sostenute dal desiderio di incontrarti
in mezzo ai fratelli
che camminano con noi ogni giorno.
[da: La Parola ogni giorno. La sapienza è uno spirito che ama l’uomo, Pasqua 2016, Centro Ambrosiano, Milano]