Tt 3,3-7; Sal 71 (72); Gv 1,29-34
«Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui…
E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio». (Gv 1,32.34)
Il brano di vangelo proposto oggi attira la nostra attenzione su due verbi: vedere e testimoniare. Per rendere testimonianza bisogna “vedere”. Il vedere di cui parla Giovanni è un vedere in profondità, un vedere oltre l’orizzonte.
Come sempre una testimonianza può aiutare a comprendere meglio: “Il giornalista francese André Frossard, ex comunista, ateo, accompagnò, una sera, un amico in una chiesa; era una cappella nella quale si teneva l’ adorazione solenne; l’amico tardava ad uscire e Frossard entrò, per sollecitarlo a non trattenersi oltre; non immaginava che da quella chiesetta sarebbe uscito trasformato. Mentre con gli occhi cercava il suo amico, tra la gente in preghiera, il suo sguardo fu come catalizzato da una candela, che ardeva sull’altare, dove era l’Ostensorio col Santissimo; la fiamma di quella anonima candela divenne una luce, e lo sguardo dello scrittore incominciò a posarsi ora sulla candela, ora sull’Ostia, mentre la salmodia dei fedeli lo avvolgeva, come in un abbraccio materno. Quando Frossard, richiamato dall’amico, uscì dalla chiesa, poteva solo dire: Dio esiste: io l’ho incontrato!, e fu l’incontro, che gli cambiò radicalmente la vita, e fece di lui un testimone e un annunciatore del Vangelo, attraverso la sua lunga attività di scrittore e giornalista”.
Preghiamo
Insegnaci, Signore, a seguirti con perseveranza,
a non vergognarci mai di essere cristiani,
e a non aver paura di testimoniarti davanti a chiunque! Amen.