Ez 6,1.11-14; Sal 26 (27); Ag 2,1-9; Mt 12,33-37
«L’uomo buono dal suo buon tesoro trae fuori cose buone, mentre l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive». (Mt 12,35)
Chi è buono? Chi è cattivo?
Chi ha la facoltà e la capacità di dire ad un altro tu sei cat-tivo ed io sono buono…o costui è malvagio e costei è buona? Siamo tutti maestri e tutti mezzi santi quando dobbia-mo ammonire gli altri, ma in fondo al nostro cuore siamo capaci di ammettere le nostre debolezze, i nostri torti e le nostre piccole cattiverie?
Il nostro comportamento dovrebbe essere motivato da un cuore colmo d’amore quando parliamo con gli altri, avere umiltà e coerenza, rispetto e compassione. Dobbiamo imparare a fare un serio esame di coscienza per riconoscere i torti che abbiamo nei confronti dei fratelli fino al punto di offrire il nostro aiuto senza riserve. Invece siamo capaci di dire tante parole per convincerci che abbiamo ragione e non ricerchiamo l’opportunità di rimediare al male imparando a perdonare.
Chiediamo al Signore di liberarci da ogni divisione religiosa, ideologica e politica, da tutto ciò che ferisce la nostra comunità parrocchiale, dalla durezza del cuore che si chiude alle necessità dei fratelli, dalla tristezza che ci impedisce di guardare con meraviglia e gratuità le opere del creato.
Preghiamo
Ma io nella tua fedeltà ho confidato;
esulterà il mio cuore nella tua salvezza,
canterò al Signore, che mi ha beneficato.
(dal Sal 13)
da: La parola ogni giorno.“I miei occhi hanno visto la tua salvezza”(Lc 2,30). Il dono di un nuovo inizio. Avvento e natale 2011, ed. Centro Ambrosiano