Ez 13,1-10; Sal 5; Sof 3,9-13; Mt 17,10-13
«Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto». (Mt 17,12)
Ancora un pretesto per non riconoscere la venuta di Gesù. Attraverso fasulle interpretazioni delle scritture, i farisei non riescono a leggere e interpretare i segni di Dio. Le loro aspettative sono molto diverse quindi non possono certo immaginare che colui che era l’atteso delle genti si manifestasse con tanta umiltà e modestia. Lo spirito di Elia, considerato il più grande dei profeti, è presente nel precursore per preparare la venuta del Salvatore e indicarlo ormai presente. Ma la voce di Giovanni Battista e poi la voce di Gesù stesso saranno una voce nel deserto. I farisei sono scandalizzati dall’austerità del precursore, ancor di più saranno scandalizzati dall’annuncio delle beatitudini e del perdono. Anche gli stessi apostoli fanno fatica, non resistono alla tentazione di ritenere assurdo che il loro maestro e messia dovrà soffrire a causa dei suoi avversari. Ancora oggi è incomprensibile a molti che l’avvento del Regno debba realizzarsi attraverso la croce. “Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto” (Gv 1,11): questa è la sorte di chi si rende messaggero di Dio e del suo regno. In questo brano leggiamo un ammonimento per noi tutti: di non lasciar cadere invano i messaggi dei profeti che caratterizzano il tempo di Avvento che stiamo vivendo. Chiediamo la grazia di seguire Gesù sia nei tempi di luce che nei tempi di buio, nella sofferenza e nella gioia, di stare con lui sempre e ovunque.
Preghiamo
O Dio, risveglia i nostri cuori perché si spiani la strada al Figlio tuo che viene e, rinnovati dalla sua venuta, fa’ che ti possiamo degnamente servire. (dalla liturgia)
da: La parola ogni giorno.“I miei occhi hanno visto la tua salvezza”(Lc 2,30). Il dono di un nuovo inizio.Avvento e natale 2011, ed.Centro Ambrosiano