VENERDÌ 10 Marzo
3Nel quarantesimo anno, l’undicesimo mese, il primo giorno del mese, Mosè riferì agli Israeliti quanto il Signore gli aveva ordinato per loro, Mosè cominciò a spiegare questa legge: 6«Il Signore, nostro Dio, ci ha parlato sull’Oreb e ci ha detto: “8Ecco, io ho posto davanti a voi la terra. Entrate e prendete possesso della terra che il Signore aveva giurato ai vostri padri, ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, di dar loro e alla loro stirpe dopo di loro”. (Dt 1,3.6.8)
Mosè è colui che, nell’antico testamento, riceve la Legge da Dio, la trasmette e la spiega al popolo. Può farlo perché ha instaurato un profondo dialogo con il Signore. La Legge che riceve Mosè rivela la cura paterna di Dio per il suo popolo: avendolo visto smarrito e senza terra, il Signore Dio promette ad Abramo, e alla sua discendenza, un posto in cui abitare alla sua presenza ed essere felici. Per rendere piena la gioia del suo popolo, il Signore dà delle regole, la Legge, per raggiungerla, e sono regole di misericordia. Sarà Gesù a dare pieno compimento alla Legge riportandola al suo valore originale e svelando al suo popolo che conta amare secondo il cuore di Dio, come aveva compreso Mosè.
Preghiamo
Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia,
più che in tutte le ricchezze.
15Voglio meditare i tuoi precetti,
considerare le tue vie.
16Nei tuoi decreti è la mia delizia,
non dimenticherò la tua parola.
(Salmo 118, 14-16)
[da: La Parola ogni giorno. L’esistenza “in Cristo”, Quaresima e Pasqua 2017, Centro Ambrosiano, Milano]