Ez 7, 1. 15-27; Sal 101 (102); Ebr 8, 6-10; Mt 12, 43-50 «Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre». (Mt 12,50) Il messaggio è molto chiaro: agli occhi di Gesù, non è la parentela che conta, ma soltanto e unicamente l’impegno a fare la volontà del Padre. Già altre volte Gesù ha parlato di questo e ci ha ricordato che “non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che sta nei cieli” (Mt 7,21). Ma che cosa vuol dire questa espressione? Quale è la volontà divi-na? La risposta ci viene sempre dal vangelo: “Questa è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna” (Gv 6,40). Sono parole molto belle e consolanti dalle quali possiamo facilmente capire che il progetto di Dio per ciascuno di noi è davvero stu-pendo. La volontà del Padre è dunque il suo amore per noi, è il disegno che Dio porta avanti costantemente, operando la nostra salvezza. E noi compiamo la sua volontà, quando cerchiamo giorno dopo giorno di adempiere in ogni cosa quanto Lui vuole da noi. Chiediamoci se siamo sempre capaci di cercare la volontà del Padre e soprattutto se riusciamo a metterla in pratica con gioia. Chiediamo al Signore di poter sempre rispondere alla sua voce con la stessa disponibilità di Maria. Preghiamo Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. (Mt 6, 9)