XXVI SETTIMANA del Tempo Ordinario – VENERDÌ
Prima Lettura
Gb 38, 1. 12-21; 39, 33-35
Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine:
Da quando vivi, hai mai comandato al mattino
e assegnato il posto all’aurora,
perché essa afferri i lembi della terra e ne scuota i malvagi?
Si trasforma come creta da sigillo e si colora come un vestito.
E’ sottratta ai malvagi la loro luce
ed è spezzato il braccio che si alza a colpire.
Sei mai giunto alle sorgenti del mare
e nel fondo dell’abisso hai tu passeggiato?
Ti sono state indicate le porte della morte
e hai visto le porte dell’ombra funerea?
Hai tu considerato le distese della terra?
Dillo, se sai tutto questo!
Per quale via si va dove abita la luce
e dove hanno dimora le tenebre
perché tu le conduca al loro dominio
o almeno tu sappia avviarle verso la loro casa?
Certo, tu lo sai, perché allora eri nato
e il numero dei tuoi giorni è assai grande!
Giobbe rivolto al Signore disse:
Ecco, sono ben piccino: che ti posso rispondere?
Mi metto la mano sulla bocca.
Ho parlato una volta, ma non replicherò,
ho parlato due volte, ma non continuerò.
Salmo Responsoriale
Sal 138
R.: Guidami, Signore, sulla retta via.
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Pènetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie.
Dove andare lontano dal tuo spirito,
dove fuggire dalla tua presenza?
Se salgo in cielo, là tu sei,
se scendo negli ìnferi, eccoti.
Se prendo le ali dell’aurora
per abitare all’estremità del mare,
anche là mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra.
Sei tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere.
Vangelo
Lc 10, 13-16
In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazin, guai a te, Betsaida! Perché se in Tiro e Sidóne fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. Perciò nel giudizio Tiro e Sidóne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, "sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata!".
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».