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Letture Rito Romano

1Sam 15,16-23; Sal 49; Mc 2,18-22

18 Gennaio 2010

  Prima lettura 1Sam 15,16-23 In quei giorni, Samuele disse a Saul: “Basta! Lascia che ti annunzi ciò che il Signore mi ha rivelato questa notte”. E Saul gli disse: “Parla!”. Samuele cominciò: “Non sei tu capo delle tribù d’Israele, benché piccolo ai tuoi stessi occhi? Non ti ha forse il Signore consacrato re d’Israele? Il Signore ti aveva mandato per una spedizione e aveva detto: Va’, vota allo sterminio quei peccatori di Amaleciti, combattili finché non li avrai distrutti. Perché dunque non hai ascoltato la voce del Signore e ti sei attaccato al bottino e hai fatto il male agli occhi del Signore?”. Saul insisté con Samuele: “Ma io ho obbedito alla parola del Signore, ho fatto la spedizione che il Signore mi ha ordinato, ho condotto Agag re di Amalek e ho sterminato gli Amaleciti. Il popolo poi ha preso dal bottino pecore e armenti, primizie di ciò che è votato allo sterminio per sacrificare al Signore tuo Dio in Galgala”. Samuele esclamò: “Il Signore forse gradisce gli olocausti e i sacrifici come obbedire alla voce del Signore? Ecco, l’obbedire è meglio del sacrificio, l’essere docili è più del grasso degli arieti. Poiché peccato di divinazione è la ribellione, e iniquità e idolatria l’insubordinazione. Perché hai rigettato la parola del Signore, egli ti ha rigettato come re”. Salmo responsoriale Sal 49 Rit.: Accogli, Signore, il sacrificio della nostra lode. Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; i tuoi olocausti mi stanno sempre dinanzi. Non prenderò giovenchi dalla tua casa, né capri dai tuoi recinti. Perché vai ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza, tu che detesti la disciplina e le mie parole te le getti alle spalle? Hai fatto questo e dovrei tacere? Forse credevi ch’io fossi come te! Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati. Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, a chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio. Vangelo Mc 2,18-22 In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: “Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?”. Gesù disse loro: “Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno. Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi”.