Le scarse notizie biografiche che abbiamo di Severo ci sono offerte dal primo libro dei Dialoghi di san Gregorio Magno. Leggiamo nel suo racconto che era sacerdote in Abruzzo, della chiesa di S. Maria nella valle Interocrina, fra Rieti e Amiterno, nella provincia Valeria. Pregato di recarsi presso un malato che intendeva confessarsi, poiché stava lavorando nella sua vigna, finì di potarne i tralci e poi si affrettò verso la casa di colui che lo aveva chiamato. Ma mentre era ancora per via gli fu comunicato che nel frattempo il malato era morto. Disperato per l’accaduto, andò in casa del defunto e si mise a piangere sopra quel corpo, ritenendosi responsabile di averlo lasciato morire senza il sacramento della riconciliazione. La preghiera insistente e intensamente sofferta di Severo riportò alla vita il morto, che, dopo essersi debitamente confessato, fece penitenza dei suoi peccati per sette giorni, e poi morì. Fu il Baronio a inserire il nostro Santo nel Martirologio Romano alla data del 15 febbraio.
Mercoledi, settimana della penultima Domenica dopo l’Epifania
San Severo (sec. VI)