Ascanio appartenne alla nobile famiglia dei Caracciolo, e ricevette un’educazione adeguata al suo rango, in cui la formazione religiosa aveva un posto preminente. Colpito a 22 anni dall’elefantiasi che lo ridusse in fin di vita, guarito miracolosamente, donò tutte le sue sostanze ai poveri, venne ordinato sacerdote ed esercitò il suo ministero tra i poveri, gli infermi, i carcerati, assistendo in particolare i condannati a morte. Ricevuta per errore una lettera indirizzata ad un altro Ascanio Caracciolo, con la quale era invitato a fondare un nuovo Ordine assieme a due altri sacerdoti, vide in questo sbaglio la mano della provvidenza divina, e insieme diedero vita all’Ordine dei Chierici Regolari Minori, precursore dell’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento. Ottenuta l’approvazione pontificia, assunse il nome di Francesco. Divenuto responsabile dell’Ordine, lo consolidò e lo diffuse, imprimendogli il suo spirito con la parola e con l’esempio. Promosse nelle chiese dei Chierici Regolari l’esposizione solenne delle Quarantore, e istituì la giornata eucaristica, da celebrarsi ogni prima domenica del mese. Morì, dopo una breve malattia, ad Agnone, dove si trovava per una fondazione.
Il santo del giorno
Sabato dopo l’Ascensione
�San Francesco Caracciolo