Seminario del prof. Manlio Graziano proposto dal Centro “C. M. Martini” nell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dal 19 al 23 febbraio 2024. Il prof. Manlio Graziano vive a Parigi, dove insegna Geopolitica e Geopolitica delle religioni alla Paris School of International Affairs di SciencesPo e alla Sorbona
La caduta del muro di Berlino, simbolo dell’ordine bipolare sorto dalla Seconda guerra mondiale, sembrò inaugurare una stagione in cui sarebbero venute meno molte altre frontiere, insieme alla liberalizzazione e integrazione dei mercati, la creazione di vaste zone di libero scambio, la nascita di una nuova unione politica e monetaria.
Solo trent’anni dopo quella tendenza appare invertita e si assiste a una rivalutazione di confini e frontiere, a un’espansione del loro numero e persino alla loro reintroduzione là dove, come in Europa, erano state virtualmente abolite.
Un illusorio ritorno di fiamma della sovranità nazionale, un fenomeno controtempo o la rivincita del peso della storia e del potere del luogo?
E il fatto che le frontiere siano tornate di attualità significa che esse corrispondano a ciò di cui l’attualità avrebbe davvero bisogno?
Partendo anche da queste domande, il Professor Manlio Graziano, nel percorso Geopolitica delle frontiere, analizzerà le più significative linee di faglia che si sono aperte nel mondo contemporaneo, dall’Europa al Medio Oriente, dalla Russia alla NATO.
Gli incontri si svolgeranno dal 19 al 23 febbraio 2024, esclusivamente in presenza, nell’edificio U6-Agorà dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca (piazza dell’Ateneo Nuovo 1 – Milano).
Per informazioni dettagliate ed iscrizioni (entro il 15 febbraio):
https://www.unimib.it/eventi/geopolitica-delle-frontiere