Le tappe dell'Anno oratoriano 2012-2013
Presentiamo in modo sommario le tappe dell’Anno oratoriano 2012-2013 «Jump! Il salto della fede». Come già detto, l’incontro con il Signore Gesù sarà il cuore di ogni proposta di animazione che ha l’intento di «riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede» (Porta Fidei, 7). Più che di «riscoperta» per i ragazzi dovremmo forse parlare di «prima scoperta» e di «stupore» dinnanzi alla bella novità che il Vangelo porta in sé e nei suoi testimoni.
Le tappe brevemente descritte saranno confermate nel corso dell’anno e descritte e presentate in modo completo, grazie ai numeri de Il Gazzettino della Fom, a queste pagine del nostro sito, e ai sussidi e al materiale che pubblicheremo (nelle edizioni In dialogo).
I titoli delle tappe sono solo indicativi per la descrizione seguente.
Ottobre e novembre – CI CREDO E SALTO!
Si inizia in modo entusiasmante e ci si scopre immersi dentro una «forma» nuova che è la dimensione della fede. La comunità in cui cresciamo ci dona la presenza del Signore Gesù, ce lo offre in nutrimento per il cammino della vita, ce lo presenta come Colui che dà senso a tutte le cose, che accoglie tutti e a ciascuno indica una strada. L’invito costante che ci viene rivolto è a credere in Lui! È un invito travolgente perché proviene da persone che trasmettono la gioia di una vita vissuta secondo il suo Vangelo. E allora ciascuno è chiamato subito a dire «sì» e a fare subito «il salto della fede», iniziando a frequentare una comunità dove ci si trova a casa, dove si sta bene insieme, si coltiva con fedeltà una «vita buona» e si condividono talenti e doni. Dentro una comunità che ha in Gesù la sua guida si impara uno stile che può diventare comportamento abituale e fedele anche fuori, in casa, a scuola, nello sport e nel tempo libero, con gli amici e nelle situazioni in cui occorre saper usare il cervello per giudicare le cose in modo coerente. Al termine di questa tappa inviteremo i ragazzi a guardare dove sono arrivati o potrebbero arrivare dopo «il salto della fede», un salto che non è irrazionale né irragionevole, ma può essere compiuto solo da chi usa intelligenza, testa e cuore e decide con coraggio di affidarsi.
Avvento e Natale – IL PUNTO FERMO SEI TU! FEDE E/È VITA
La fede non è tale se non è incarnata nella vita. Lo diremo nel tempo di Avvento chiedendo ai ragazzi uno sforzo per conoscere i contenuti della fede e scoprire come essi riguardino nel profondo tutta la loro esistenza. Dare un nome alle cose significa creare un legame con esse, tale da venirne trasformati (conosco il tuo nome = non mi sei indifferente). Lo stesso vale anche per i contenuti della fede. Così sapere «chi è Dio» significa non restare ignoranti di fronte alla propria origine e al proprio fine; conoscere bene Gesù e quello che è venuto a comunicarci corrisponde a dare una direzione a tutte le cose che facciamo; intendere che abbiamo ricevuto in dono lo Spirito Santo ci aiuta a vedere in una prospettiva nuova anche i nostri rapporti con i genitori, gli amici, ma anche con i poveri, i sofferenti e tutta l’umanità. Saperci infine inseriti nella Chiesa ci fa sentire accompagnati, sorretti, e ci responsabilizza per una «missione» unica, bellissima, universale che «salva». Sono solo esempi di come i contenuti della fede, se interiorizzati, plasmino la vita quotidiana, la illuminino e la rendano nuova. Il tempo dell’attesa diventa quindi occasione di conoscenza per poi comprendere la «statura» reale di Chi viene ad abitare in mezzo a noi con il suo Natale. I ragazzi saranno aiutati a pronunciare con maggior chiarezza il nome di Gesù (cfr. Icona di Bartimeo). In aiuto a questo percorso ci verrà il nuovo Calendario dell’Avvento ambrosiano che aiuterà i ragazzi a cogliere, con semplicità e simpatia, la corrispondenza fra la fede e la vita.
Gennaio e febbraio – CHE DONO È LA FEDE!
Quando Gesù si mostra nel mondo come il Figlio di Dio si manifesta subito come dono per l’umanità. È così che risulta evidente che tutto ciò che è venuto a portarci è anch’esso un dono: scopriamo che anche la fede è innanzitutto un dono! Per questo ci sforzeremo di insegnare ai ragazzi a chiedere il dono della fede nella semplicità della preghiera, una preghiera che dovrebbe risultare il più possibile costante e abituale.
Il dono della fede illumina – come abbiamo detto in Avvento – gli altri doni della vita (il riferimento è alle giornate speciali: festa della famiglia, giornate per la vita, solidarietà e del malato). È così che i ragazzi possono essere accompagnati a scoprire che anche nascere è un dono che responsabilizza, come lo sono l’affetto dei genitori, dei nonni e dei fratelli che vanno ricambiati, sino a fare della propria esistenza un dono per tutti gli altri e persino un sollievo per le sofferenze del prossimo. Investigheremo anche sul bellissimo rapporto fra dono e perdono, il più bel segno della Grazia che ci ristabilisce e ci permette di «risaltare» dentro la vita di fede.
Quaresima – UN SALTO INCONTRO A TE!
Non c’è occasione migliore del tempo di Quaresima per compiere un cammino che possa portare all’incontro con il Signore Gesù e alla professione della propria fede. L’itinerario catecumenale, proprio del rito ambrosiano, accompagnerà anche i ragazzi a compiere «salti» decisivi perché alla fine ognuno possa dire con maggiore entusiasmo e convinzione: «Credo!». I personaggi della Samaritana, di Abramo, del Cieco Nato, di Lazzaro, Marta e Maria parlano tutti di fede e noi li prenderemo a modello anche per alimentare la fede dei ragazzi. Sarà una Quaresima in cui chiederemo ai ragazzi di esprimersi nella preghiera perché una fede «muta» non è una vera fede. Investigheremo sul tema della libertà e della libertà religiosa come la più necessaria perché ognuno possa scoprire il senso della propria esistenza. Faremo così riferimento alle celebrazioni per il 1700° anniversario dell’Editto di Milano. Vedremo come ogni libertà richiama il sacrificio e inviteremo i ragazzi a contemplare la Croce con la semplice pratica della Via Crucis. Infine inviteremo tutti a scoprire come mettere in pratica il Vangelo delle Beatitudini nella vita di tutti i giorni proprio perché è così che «funziona» la fede: «se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta» (cfr. Gc 2, 14-18).
Tempo di Pasqua – CHE FESTA È LA FEDE!
La professione di fede compiuta in occasione della Pasqua ci sprona a vivere in «alto», là dove il «salto» ci ha condotto. Rinnoveremo i modi per celebrare la fede soprattutto in occasione della Domenica. L’arrivo della primavera ci spingerà ancora una volta a frequentare i cortili dei nostri oratori e quindi dovremo trovare occasioni per ritrovarci insieme nella gioia, esprimendo il nostro entusiasmo nel gioco, nelle attività coinvolgenti e divertenti. Il tempo pasquale non è un tempo «in calo» ma è l’opportunità che ci viene data per fare festa e aprire le porte degli oratori alla larga accoglienza! Svilupperemo il tema della «vittoria», quella di Gesù sul peccato e sulla morte – la più grande della storia dell’umanità – di cui si fa memoria ogni domenica nella Messa, che è sempre festa di Pasqua e segno di «vittoria»! Dovremo allora darci una carica per preparare delle celebrazioni che siano festose e siano percepite in questo modo dai ragazzi e dalle loro famiglie. La Messa dice molto, anzi dice tutto, della fede perché «ridice» la vita nel segno della Risurrezione di Gesù. Mentre la tendenza sarà a smettere di frequentarla per tanti motivi (dopo i sacramenti, la bella stagione, la fine della scuola o del catechismo ecc.), noi la riproporremo con maggiore fermezza e fedeltà perché diventi un punto fermo fra le scelte che i ragazzi possono fare, il punto di appoggio per fare «Jump!». Riprenderemo il tema dei «fondamentali» della fede, parleremo del comandamento dell’amore, della necessità del perdono (anch’esso da celebrare nel sacramento della Riconciliazione), di vocazione e di vita eterna, sino a ridire ancora a ciascuno, dopo aver professato e celebrato, «Va’, la tua fede ti ha salvato» (cfr. Icona di Bartimeo).