L’Arcidiocesi di Katowice esiste da appena novant'anni ma il cristianesimo è presente sul territorio da oltre mille anni e mantiene la freschezza di una giovane comunità.


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L’Arcidiocesi di Katowice esiste da appena novant’anni ma il cristianesimo è presente sul territorio da oltre mille anni e mantiene la freschezza di una giovane comunità.

Di seguito alcuni dati statistici:

• 28/10/1925 fondazione della Diocesi, che dal 25/03/1992 diventa l’Arcidiocesi di Katowice
• 1.496.300 abitanti (anno 2013)
• 1.453.000 cattolici di cui il 40% partecipa alla Messa domenicale
• 314 parrocchie • 1075 sacerdoti • 935 religiosi
• 117 seminaristi

Tuttavia una semplice tabella con i numeri non può raccontare la vita della Chiesa locale ma lascia intuire qual è la sua situazione.

La fede ha penetrato la vita quotidiana della Diocesi in un modo semplice, quasi scontato, anche nei periodi in cui era vietato manifestare l’appartenenza alla Chiesa. Ma è proprio grazie alla fede che il popolo ha attraversato gli anni bui della storia.

Nella regione della Slesia la vita delle famiglie è stata per decenni legata alle miniere di carbone. Vi lavoravano molti uomini, rischiando tutti i giorni la loro salute e spesso anche la vita. Quando i mariti o i figli uscivano di casa, le donne li salutavano con un segno della croce in fronte, il gesto che tra l’altro si scambiano tutti i famigliari prima di andare a dormire. In miniera non si dice “ciao”, né “buongiorno” ma “Dio ti protegga”. Altrettanto naturale e genuino è il legame tra le famiglie e la Chiesa: la celebrazione di molte feste si svolge in parrocchia e continua a casa, seguendo i riti tradizionali.

Un altro elemento caratteristico della spiritualità polacca in genere, molto sentito in Slesia, è il pellegrinaggio a piedi. Il Santuario diocesano, che si trova nella città di Piekary, conserva un’icona della Madonna con Gesù Bambino. A migliaia e migliaia vengono lì a piedi ma – cosa insolita – uomini e donne compiono questo pellegrinaggio in occasioni diverse. Gli uomini si radunano nell’ultima domenica di maggio, mentre le donne si mettono in cammino la domenica dopo l’Assunzione. Di solito viene invitato a predicare un sacerdote impegnato nella vita sociale o in missione. Il pellegrinaggio diventa così un momento di formazione. Papa Wojtyla veniva invitato spesso come Vescovo e Cardinale e in quell’occasione parlava della dignità umana e del lavoro nell’ottica cristiana. Così si è formato questo importante aspetto dell’insegnamento di Giovanni Paolo II che venne poi presentato alla Chiesa universale nell’enciclica Laborem exercens.

Oggi a Katowice si trovano non solo il Seminario, ma anche la Facoltà Teologica aperta dall’anno 2000 ai laici, una radio, una stamperia, un settimanale e la sede di un portale internet, tutti strumenti che si impegnano a trasmettere i valori cristiani. Ricco è anche il panorama di movimenti e associazioni, alle quali appartiene un quarto dei fedeli praticanti. Questi gruppi seguono il programma pastorale diocesano o spesso nazionale, il che aiuta ad uscire dal ragionamento di parrocchie chiuse in se stesse. Per esempio i grest per i bambini e i ragazzi sono gestiti al livello diocesano. I ragazzi trascorrono fuori di casa circa due settimane in gruppi da 40-60 partecipanti provenienti da tutto il territorio. Due volte l’anno, nella Domenica delle Palme e nella prima domenica di settembre, tutti si radunano nella cattedrale per un festoso incontro con il Vescovo. Quest’anno ogni partecipante riceverà un numero speciale del settimanale diocesano con la presentazione dei gruppi di giovani che andranno a Katowice in occasione della settimana del gemellaggio.

(Tratto da: La Cittadella, Settimanale della Diocesi di Mantova, del 13 marzo 2015)

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