Abbiamo presentato il nuovo progetto Èoratorio che, fino al 2027, lavorerà per riscrivere buone pratiche e nuove progettualità per l'oratorio, lavorando da un lato con l'impiego di operatori "sul campo", impegnati in diversi ambiti di intervento, e dall'altro attraverso lo studio di un "comitato scientifico di ricerca", formato da docenti universitari e teologi, che rileggerà l'identità dell'oratorio, in relazione alle sfide della contemporaneità. Sarà un'opportunità per rimettere ancora una volta al centro l'oratorio, dando un supporto alle attività e alle proposte, con una chiave di lettura aggiornata e alcuni strumenti che saranno utili a ogni comunità per continuare la missione educativa dell'oratorio. La FOM ha stretto alleanze con diversi soggetti ecclesiali e altri servizi diocesani per costruire insieme il percorso nelle sue diverse fasi. Nel 2025 è prevista la prima fase immersiva in alcune realtà selezionate del territorio diocesano. Leggi i pdf allegati per una visione complessiva del progetto.


Èoratorio è il nuovo progetto che la FOM attiva per ripensare l’oratorio in relazione alle nuove sfide educative, affinché l’oratorio possa rispondere ancora meglio alle esigenze e ai bisogni delle nuove generazioni, continuando a offrire la prospettiva della fede e gli strumenti necessari per crescere in modo integrale, con proposte di prossimità e ospitalità che siano al passo con la vita dei ragazzi e delle ragazze.

Èoratorio è un percorso lungo che durerà almeno fino al 2027, con l’obiettivo di “consegnare” progettualità e opportunità nuove per l’oratorio. Prenderanno forma grazie a una sperimentazione “sul campo” che avrà un fondamento solido e un riscontro scientifico, attraverso lo studio delle scienze umane e della teologia pastorale.

Il progetto Èoratorio ha mosso i suoi primi passi già nel corso del 2024, per strutturarsi e darsi una metodologia fondata e affidabile che permetterà di continuare la progettazione per altri tre anni di lavoro, con un investimento di persone e risorse che intercettano diversi mondi ecclesiali e servizi diocesani. Il progetto Èoratorio viene presentato ora, mentre sta per avviarsi la prima fase immersiva in alcuni territori individuati, con i quali si collaborerà per sperimentare buone pratiche che intercettino le sfide educative emergenti.

Intercultura, orientamento, aggregazione, spiritualità sono solo alcuni degli “orizzonti” con i quali si confronterà il progetto Èoratorio, per riaffermare l’identità, la funzione e l’efficacia educativa dell’oratorio in questo tempo di cambiamenti in atto, nel quale è la vita dei ragazzi e delle ragazze, di preadolescenti e adolescenti, a cambiare sempre più velocemente.

 

Linee progettuali, finalità, composizione (pdf)

Èoratorio, significato, slogan e logo (pdf)

Slide di presentazione (pdf)

 

Video di presentazione (Youtube)

 

 

 

Leggi l’articolo sulla presentazione del progetto (Chiesadimilano.it)

 

 

Playlist ufficiale del progetto Èoratorio
Video degli interventi all’Incontro di presentazione del 12 novembre 2024

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Il progetto Èoratorio non è “solo un’idea”, ma una vera e propria sfida per ripensare gli oratori come luoghi centrali di educazione e incontro nella società di oggi. Il 12 novembre scorso abbiamo organizzato un incontro a Milano con i principali protagonisti del progetto: i membri del Tavolo tecnico di progetto con operatori della FOM e altri provenienti da diversi soggetti ecclesiali e i membri del Comitato scientifico di ricerca che coinvolge l’Università Cattolica, l’Università degli Studi di Milano e l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, il Seminario di Milano e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose.

Sono intervenuti don Giuseppe Como, Presidente della FOM e Vicario episcopale per la celebrazione e l’educazione della fede, don Stefano Guidi, direttore della FOM, don Claudio Burgio, che collabora con il progetto, Antonino Romeo, referente dell’area progettazione della FOM. E poi Cristina Pasqualini e Giulia Schiavone, che hanno spiegato l’approccio interdisciplinare e le prime esperienze di ricerca sul campo, e suor Rosina Barbari, che ha offerto una riflessione profonda sul significato degli oratori come spazi vivi e in dialogo con il territorio.

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