In oratorio e nelle nostre comunità possiamo contribuire perché la prossima sia una PASQUA PER TUTTI. Stiamo imparando pian piano a introdurre attenzioni e azioni inclusive perché ragazzi e ragazze con disabilità abbiano la possibilità di partecipare e incontrare i loro coetanei, soprattutto nell'ambito della celebrazione liturgica e della preghiera. L'oratorio è chiamato anche ad aiutare le famiglie con persone con disabilità a vivere la dimensione semplice della preghiera, sapendo che alcuni strumenti e testi possono essere utilizzati. I brani evangelici letti nel Triduo Pasquale possono essere offerti anche alle persone con disabilità attraverso diversi linguaggi. Ne mettiamo a disposizione alcuni negli allegati che mettiamo a disposizione.
Stiamo crescendo nella nostra attenzione a costruire linguaggi inclusivi e opportunità di partecipazione per le persone con disabilità nei nostri oratori e nelle comunità.
La disabilità apre gli orizzonti e ci invita a interrogarci sull’accessibilità e sui linguaggi messi in gioco per rendere PER TUTTI un momento preciso. Ci sembra che anche nel Triduo Pasquale sia importante impegnarci ancora perché le nostre celebrazioni siano aperte ed eque per tutti.
La consulta diocesana comunità cristiana e disabilità “O tutti o nessuno” e FOM hanno prodotto alcuni materiali accessibili.
È possibile scaricare il linguaggio che abbraccia le vostre necessità e renderlo PIENO DI VITA all’interno delle celebrazioni del Triduo Pasquale e della Messa di Pasqua. Si può trovare anche un momento in famiglia per condividere il Vangelo del giorno, secondo il linguaggio più opportuno.
Sarebbe bello pensare ad un momento di preghiera per TUTTI, che aiuti a preparare il cuore e lo spirito nei giorni che precedono la Pasqua del Signore e quindi offriamo alcuni materiali che possano accompagnare i giorni preziosi del Triduo pasquale.
La Pasqua è un PIENO DI VITA e ci ricorda la bellezza dello scoprire la figura di Gesù risorto per incontrare la sua umanità. Gesù, risorto e pieno di vita, ci riempie con la sua umanità, proprio perché ha fatto della sua vita un dono totale che deve arrivare a TUTTI, per essere pane dal cielo che attira a sé con la forza debole del suo amore.
Gesù ci fa un pieno di vita che permette alla Pasqua di essere vissuta come un momento in cui siamo stati “pensati” e quindi “chiamati”.
Gesù risorto che sale al Padre ci include così nella sua famiglia, in comunione con il Padre e lo Spirito Santo: TUTTI apparteniamo alla famiglia dei redenti e dei salvati.
Il materiale che mettiamo a disposizione è stato realizzato grazie alla collaborazione fra diverse “anime” che fanno parte della Consulta diocesana comunità cristiana e disabilità “O tutti o nessuno”, di cui la FOM fa parte. Inoltre, abbiamo chiesto la consulenza anche del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità.
Ecco i materiali messi a disposizione in riferimento ai Vangeli del Triduo Pasquale e della Domenica di Pasqua:
– Audio lettura e commento audio (vedi allegati alla pagina)
– EtR (easy-to-read)
– Video L.I.S. su Youtube
(Giovedì santo; Venerdì santo; Veglia pasquale; domenica di Pasqua)
– Mappe argomentative (zip)
– Scrittura facilitata (zip)
– Spiegazione catechetica (zip)
– Sussidio online con linguaggio in CAA (sito CEI)
Vi ricordiamo inoltre alcune azioni già proposte per l’animazione che è utile tenere presenti e possono diventare un’abitudine:
- Valorizzare il momento del “Padre Nostro” mettendo in evidenza nella proclamazione alcune parole o usare il video L.I.S (scarica il materiale). Si può acquistare la traduzione in braille del Padre nostro presso la libreria “Il Cortile” (acquista qui).
- Vivere fisicamente la celebrazione con la comunità: annullare le “distanze” durante la celebrazione eucaristica ed invitare i fedeli a occupare le panche davanti che spesso restano un po’ vuote.
- Al momento della comunione chiedere ai fedeli di aiutare il prossimo. Il gesto di amore che spinge molti presbiteri ad avvicinarsi alle persone con disabilità per dare loro la comunione è prezioso ed importante da mantenere, ma l’azione di “concedere tempo” per far sì che la comunità aiuti tutti ad accostarsi all’eucaristia può unire e fortificare i fedeli.
- Valorizzare il momento dello scambio di pace, dando il tempo perché tutti possano scambiare il gesto anche in modo diverso rispetto alla semplice stretta di mano.
- Chiedere alle persone con disabilità della propria comunità di partecipare attivamente ai vari momenti delle celebrazioni del Triduo (servizio all’altare, offertorio, coro o letture).
- Dedicare del tempo alla spiegazione dei vari passaggi delle celebrazioni e delle parole difficili.
- Usare strumenti che facilitino la partecipazione di tutti: proiettore con testi ed immagini, foglietto con letture e canti scritti in grande, uso parole chiave, cartellonistica inclusiva…
- Valorizzare le canzoni usando strumenti dolci (es. Organo con suoni gravi) ed abbinare gesti significativi.
P.S.: ci impegniamo a mantenere vive e a ripetere quelle azioni che pensiamo di realizzare per le celebrazioni con i ragazzi con disabilità. L’essere inclusivi è un gesto di GENTILEZZA e di ACCOGLIENZA che valorizza il riconoscere il prossimo come un dono prezioso ed unico, da proteggere e custodire nei suoi diritti e valori.