Una prima riflessione del nostro direttore, don Stefano Guidi, avvia il percorso "Oratorio e fede" che coinvolgerà chiunque è coinvolto nella regia educativa in oratorio. Il primo appuntamento per approfondire il tema sarà la Due Giorni "PensiAmo l'oratorio" rivolta ai responsabili degli oratori (presbiteri, religiose, educatori professionali) che si ritroveranno al Centro pastorale di Seveso, martedì 8 e mercoledì 9 ottobre 2024 (iscrizioni aperte). Sarà questa la prima tappa di un cammino che ci interrogherà per "abitare il cambiamento". Infatti, in un contesto frammentato, dove la generazione degli adulti, più che assicurare un fondamento, manifesta dubbi e relativizza le scelte e dove spesso non è la famiglia il luogo della testimonianza e della “traditio”, l’oratorio è in continua ricerca di occasioni e percorsi per consegnare il vangelo alle giovani generazioni e si interroga su come continuare nella sua missione, nel rispetto e nell'apertura nei confronti di chiunque chieda di partecipare alla vita dell'oratorio e nella logica dell'ospitalità che è propria dell'essenza dell'oratorio stesso.
Don Stefano
Guidi
Direttore della Fondazione Oratori Milanesi
La ricerca di Dio, senza la quale non è possibile avvicinarsi alla pace di cui ci parla sant’Agostino, è un fatto umano. La fede non è qualcosa che si aggiunge alla vita dall’esterno ma è la modalità personale con cui si vive la propria ricerca di Dio. Esprime quindi una realtà interiore connaturale all’uomo.
Mi sembra il concetto che più si avvicina ai tanti racconti del vangelo in cui Gesù scopre la fede autentica, la fede che salva, in persone che la società dell’epoca reputava non religiose né tantomeno credenti. Ma soprattutto rimanda alla nostra convinzione profonda, che cioè la fede sia il nucleo dell’esperienza umana. Se manca, manca qualcosa di costitutivo e non solo di accessorio.
Da diverso tempo avevo in mente di proporre agli oratori della nostra diocesi di lavorare con impegno attorno a questo tema: oratorio e fede.
Non abbiamo più bisogno di sondaggi per convincerci che ci troviamo di fronte a una situazione di grave frattura tra la vita personale e la fede. Nelle poche righe di un editoriale non si possono affrontare e approfondire tutte le questioni. Provo semplicemente ad accennarne alcune.
Mi sembra innanzitutto che, da diversi anni, stiamo giocando una partita diversa, e forse non ce ne siamo accorti. In modo estremamente sintetico la direi così: è cambiata la vita con le sue strutture e i suoi linguaggi. E noi rischiamo di interpretare questo cambiamento come indolenza, pigrizia o indifferenza. Qui vorrei fissare un primo punto: è cambiato radicalmente lo scenario della generazione giovanile. Uno degli esiti è che l’esperienza religiosa non trova più interesse e si avverte lontana dalla propria esperienza di vita. Forse è una critica – nemmeno tanto implicita – alla modalità con cui questa esperienza viene proposta e comunicata.
Sento poi l’esigenza di lavorare sul rapporto tra religione e fede. Usciamo da un tempo culturale che portava a identificarle quasi automaticamente: le opere della religione sono le opere della fede. Ma sappiamo che non è così. Ci serve forse una maggiore capacità di distinzione per liberare e generare possibilità di espressione di fede, anche nelle vite delle persone che sembrano essere più lontane da un vissuto religioso. Un altro punto che vorrei fissare è questo: chi non è credente oggi può diventarlo domani. L’oratorio può ripensarsi come esperienza di provocazione e generazione della fede?
Infine, si apre inevitabilmente il tema del rapporto tra le diverse esperienze religiose e di cultura religiosa. Tema difficile. I ragazzi che frequentano l’oratorio – anche con motivazione e passione sincere – vivono confrontandosi quotidianamente con coetanei di altre culture religiose e di altre religioni. Senza derogare alla propria missione di evangelizzazione, l’oratorio può proporsi di essere un luogo di incontro di fedi diverse, per mettersi a servizio della fede di ciascuno.
C’è tanto da lavorare, quindi. Ti aspetto alla prossima edizione di PensiAmo l’oratorio in ottobre per avviare insieme questa riflessione e abitare ancora il cambiamento.
PensiAmo l’oratorio
Due Giorni per responsabili dell’oratorio
presbiteri, religiose e consacrate, educatori retribuiti
Seveso, Centro pastorale ambrosiano
martedì 8 – mercoledì 9 ottobre 2024
Al Centro pastorale ambrosiano di Seveso ci ritroveremo, dal pomeriggio di martedì 8 ottobre al pranzo di mercoledì 9 ottobre 2024, per la terza edizione di “PensiAmo l’oratorio”, la Due Giorni pensata per un confronto, unico nel suo genere, fra responsabili degli oratori, i preti degli oratori, le religiose e le consacrate impegnate in oratorio, gli educatori professionali o retribuiti che coordinano gli oratori.
Insieme, ci metteremo in ascolto di esperti su un tema fondante: il rapporto fra Oratorio e fede.
In un contesto frammentato, dove la generazione degli adulti, più che assicurare un fondamento, manifesta dubbi e relativizza le scelte e dove spesso non è la famiglia il luogo della testimonianza e della “traditio”, l’oratorio è in continua ricerca di occasioni e percorsi per consegnare il vangelo alle giovani generazioni e si interroga su come continuare nella sua missione, senza scoraggiamenti e con piena fiducia.
Questo interrogarsi avvia un cammino che vuole coinvolgere tutti coloro che l’oratorio lo pensano e lo fanno. La Due Giorni “PensiaAmo l’oratorio” è un punto di partenza per coinvolgere tutto l’oratorio sul tema della fede, secondo le modalità che saranno presentate nei prossimi aggiornamenti su Il Gazzettino della FOM n. 6 del 15 agosto 2024 e sul fascicolo TUTTO CAMBIA in arrivo nel mese di agosto negli oratori.
N.B.: Iscrizioni aperte compilando il modulo online.
Tappe del percorso Oratorio e fede
Chi è impegnato nella regia educativa dell’oratorio (presbiteri, religiose, educatori professionali) è chiamato a coinvolgere i consigli dell’oratorio, le comunità educanti, le équipe educative, ma anche tutta la comunità adulta in una riflessione seria sul rapporto fra “Oratorio e fede”.
Le opportunità diocesane per entrare e approfondire questo tema “Oratorio e fede” saranno:
- la Due Giorni “PensiAmo l’oratorio” del 8-9 ottobre 2024 per i responsabili degli oratori (aggiornamenti su Il Gazzettino della FOM n. 6 del 15 agosto 2024): iscrizioni compilando il modulo online
- la Settimana dell’educazione 2025 (21-31 gennaio 2025) nel quale questa riflessione può essere ripresa nelle comunità. La Settimana si conclude con la Messa degli oratori;
- l’Assemblea degli oratori del 22 febbraio 2025 per un confronto diocesano e un rilancio nelle comunità (l’Assemblea è aperta a tutti coloro che intendono intervenire in questa riflessione).