Che cos'altro dire se non quello che conta di più? Riprendiamo le attività dell'anno oratoriano con lo slancio di un nuovo inizio e torniamo all'essenziale della nostra fede, comunicando la bellezza di una vita che si spende per amore e dando testimonianza di una comunità dove ci si ama «gli uni gli altri». Dio che è amore lo si conosce così, sperimentando la libertà dell'essere suoi figli, l'unità fra i suoi discepoli, la gioia che si esprime nella festa. AMA. QUESTA SÌ CHE È VITA! L'oratorio vive così un anno di "rinascita", puntando sulla scoperta di ciò che rende felici e su un'attenzione che coinvolge una fascia d'età specifica: gli adolescenti. Questo anno oratoriano 2021-2022 diventa l'Anno straordinario Adolescenti! Appuntamento al webinar di giovedì 2 settembre per la presentazione delle proposte (iscrizioni aperte).
«La Gloria di Dio è l’Amore che rende capaci di amare» (Mario Delpini)
«Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo» (Gv 17, 3)
Ricominciamo da ciò che conta di più. Ricominciamo da quella parola che dà senso a tutto il resto. È la parola del Signore Gesù che ci affida il comandamento dell’amore, che ci assicura la vittoria e ci libera dal male, che ci fa conoscere chi è Dio e ci dona la gioia di vivere, perché uniti a Lui la vita è felice e dura per sempre. Comunicare questo messaggio ai ragazzi e alle ragazze che ci sono affidati è lo scopo del nostro fare comunità ed essere in oratorio.
«Ama. Questa sì che è vita!». Che altro dire a bambini e ragazzi, a preadolescenti e adolescenti, perché possano crescere e maturare nella fede e nella vita? «Ama. Questa sì che è vita!» è lo slogan dell’anno oratoriano 2021-2022. Facciamo sintesi di quanto scopriamo nei capitoli dal 13 al 17 del Vangelo secondo Giovanni, in cui ritroviamo Gesù che parla e dice il cuore del suo messaggio, quello che Lui ha messo in pratica per primo dando la vita per i suoi amici.
Accogliamo la sfida di rispondere all’emergenza educativa di questo tempo, puntando sulla forza Vangelo. Le parole di Gesù ci spingono a cambiare, a porci in relazione di amicizia e fraternità, gli uni con gli altri, a vivere reciprocamente il rispetto e l’affetto, uniti nell’amore e nella pace, facendo del servizio lo stile per crescere in oratorio, in famiglia e in ogni ambiente di vita, prendendoci cura gli uni degli altri.
«Ama. Questa sì che è vita!». Nel suo Messaggio per la festa di apertura degli oratori 2021, l’Arcivescovo Mario Delpini ci invita a fare dell’oratorio un “terreno buono” dove imparare a ringraziare per il dono della vita; a fare dell’oratorio un “messaggero” di «messaggi irrinunciabili», in cui si distingue la voce di Gesù dalle altre; a fare dell’oratorio un “cenacolo” (cfr. Assemblea degli oratori 2021) da cui partire per la missione, per andare lontano e «aggiustare il mondo».
In oratorio si impara ad amarci gli uni gli altri, reciprocamente, secondo lo stile di Dio. Ascoltando Gesù, conoscendolo, incontrandolo, vedendolo – «Chi ha visto me, ha visto il Padre» (cfr. Gv 14, 8) – possiamo fare esperienza di una vita piena e felice, perché si rivela in tutta la sua bellezza e perché viene offerta gratuitamente e donata agli altri con amore.
Che grande dono può essere l’oratorio quando rinnova il suo impegno ad essere un “paese” in cui si annuncia il dono della vita, ci si ama reciprocamente e si sperimenta la gioia!
Noi che crediamo nella forza del cambiamento che viene dall’aver incontrato il Signore, vogliamo affidare le parole di Gesù a tutti i ragazzi e le ragazze delle nostre comunità: sono i «messaggi irrinunciabili» che non possono mancare in oratorio e non possono non essere trasmessi alla mente e al cuore dei ragazzi. Chiederemo loro di capire quanto la Parola del Signore sia determinante per orientare la vita e compiere le proprie scelte. In questa nuova fase della storia, caratterizzata dalle conseguenze di una pandemia, che hanno toccato così tanto le giovani generazioni, soprattutto ragazzi, preadolescenti e adolescenti, siamo coscienti che i ragazzi hanno ancora più bisogno di “testimoni” che li sappiano entusiasmare, nello sforzo continuo e gioioso di incarnare e mettere in pratica la Parola del Signore, dimostrandone tutta la bellezza: «Ama. Questa sì che è vita!».
Quello che abbiamo loro da offrire è il messaggio forte del Vangelo, è la consegna di un comandamento nuovo: «Ama. Questa sì che è vita!». Se ami conoscerai Dio, saprai come è fatto, quali sono i suoi sentimenti e che cosa ti chiede; saprai che ha il volto di Gesù e che, conoscendo Lui, conosci il Padre; nessuno che lo abbia incontrato è rimasto deluso; chiunque lo abbia seguito ha avuto una vita piena e felice ed è diventato testimone dell’amore, della gioia, del perdono, dell’amicizia, di tutto quello che è giusto e vero.
«Ama. Questa sì che è vita!». Lo diremo in questa situazione particolare, quando ancora subiamo gli effetti e il corso della pandemia, quando siamo chiamati a fare un primo bilancio delle sue conseguenze e a farci ancora una volta carico della vita dei ragazzi, con il coraggio e la lungimiranza di chi sa alzare lo sguardo e guardare lontano e nel profondo, alle parole che contano di più.
Anno straordinario Adolescenti
I temi dell’anno
«Ama. Questa sì che è vita!», è il messaggio che la comunità rivolge a ragazzi e ragazze comunicando loro le parole di Gesù, quelle che ha rivolto ai suoi discepoli quando decise di amarli «fino alla fine», donando se stesso sulla croce. Gesù ci ha dato l’esempio e ci ha indicato la «via». Possiamo dunque offrire ai ragazzi la proposta di una vita piena e felice, vissuta alla grande: si fonda sull’amore reciproco e sull’incontro con Dio. Più conosciamo profondamente il Signore, più comprendiamo il suo messaggio, più siamo spinti a cercare gli altri per comunicargli la nostra gioia.
Tradurremo per i ragazzi, i preado e soprattutto gli adolescenti i temi e le “parole chiave” dell’anno pastorale 2021-2022, che l’Arcivescovo ci presenterà nella sua lettera, per avviare proposte di animazione. Ci lasceremo guidare da alcune parole fondamentali dei capitoli dal 13 al 17 del Vangelo secondo Giovanni. Il Signore Gesù è stato capace di trasmetterci delle “parole di vita eterna” che ogni cristiano dovrebbe conoscere nel suo cuore e imparare a memoria. In questo anno oratoriano vorremmo chiedere a ragazzi e ragazze di venire a conoscenza di quei concetti che fanno la differenza nella nostra vita.
Reciprocamente uniti
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi» (Gv 15, 12)
Ai ragazzi insegniamo innanzitutto il comandamento dell’amore, che ci apre a rapporti di reciprocità che hanno come modello esigente l’amore che il Signore Gesù ha per ciascuno di noi. Il nostro amore reciproco è allora fatto innanzitutto di gratuità ed è disposto al sacrificio. L’incontro con l’altro esalta il valore di quello che siamo, della diversità e unicità di ciascuno e ci apre reciproca fiducia e rispetto, concretizzandosi, soprattutto per i ragazzi, nell’amicizia e negli affetti famigliari.
Liberi e senza paura
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore» (Gv 14, 27)
Invitiamo i ragazzi ad accorgersi di quanto essere discepoli del Signore ci renda persone libere. Tutti i turbamenti che il mondo tende a procurarci non dovrebbero toccare il nostro cuore fino a gettarlo nel pieno sconforto e nella paura. Non è questa la strada. Occorre che infondiamo fiducia. Non dovremmo lasciarci influenzare da nulla che non sia ragionevole accogliere per il nostro bene e il bene degli altri. Da discepoli del Signore, possiamo avere una visione della realtà “alternativa”, che ci permette di liberarci dai condizionamenti e ci apre a una pace che possiamo coltivare nel tempo.
Di nuovo lieti
«Vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia» (Gv 16, 22b)
L’oratorio è la “casa della gioia” per i nostri ragazzi e ragazze. Sappiamo che il nostro divertimento, il nostro stile nel gioco e nell’animazione si fondano sull’aver incontrato e conosciuto il Signore. Alimentare la gioia è un compito che non può essere lasciato alla simpatia spontanea, ma è frutto di un atteggiamento del cuore da ricercare sempre. La gioia in oratorio è qualcosa che si deve vedere e sperimentare in ogni attività e iniziativa ed è il criterio di valutazione del nostro operato. La gioia si trova nei volti e nelle azioni dei tanti volontari ed educatori che vivono la loro fede. Quest’anno invitiamo tutti a cercare il Signore con maggiore tenacia. «Vi vedrò di nuovo» è una promessa che si realizza nell’esperienza quotidiana di chi cerca o si rimette a cercare Gesù sempre e “di nuovo”.
Pronti a servire
«Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi» (Gv 13, 15)
Soprattutto con gli adolescenti, le strade della prossimità e della reciprocità, della crescita e maturazione della propria identità e del senso di appartenenza a una comunità passano dal servizio. Il servizio motiva sempre di più la presenza dei più grandi in oratorio, a partire proprio dagli adolescenti. Ad esempio, non si è animatori solo d’estate. Il gruppo animatori formato da adolescenti e guidato da educatori esperti può davvero fare la differenza nella vita di un oratorio e nello stile stesso con il quale si esercitano gli ado a crescere. La spinta a prendersi cura di chi è piccolo, solo, povero, sofferente, malato ci sprona a interrogarci su quali percorsi e gesti di carità sono attivati e si possono attivare in oratorio, con tutti.
Nell’anno oratoriano 2021-2022 daremo compimento al percorso Oratorio 2020: clicca qui.